Notiziario FLP Difesa n. 73 del 24 novembre 2023 –
Come si ricorderà, a conclusione dell’ultimo incontro con l’allora Direttore Generale (DG) di Agenzia Industrie Difesa (AID), la nostra O.S. espresse un giudizio di grande insoddisfazione e preoccupazione, accompagnato dalla viva sensazione che AID vivesse una “stagione davvero molto critica, nella quale i problemi del personale civile, da noi ripetutamente sollevati, non hanno trovato risposte adeguate e si sono viceversa progressivamente acuiti, sia con riferimento alle relazioni sindacali nazionali e territoriali il cui stato abbiamo ripetutamente denunciato sia con riferimento alla gestione del personale, e questo in modo particolare in questi ultimi anni”.
Anni segnati dalla direzione del sen. Latorre, che oggi non è più il D.G. non essendo stato confermato nell’incarico dal Governo, poi accompagnate, ci risulta, dalle dimissioni del Dr. Andreasi Bassi Dirigente Responsabile delle Risorse Umane, a suo tempo scelto proprio dall’ ex Direttore Generale, con il quale abbiamo avuto giovedì 23 u.s. una riunione tecnica “informale”, dalla quale è emerso chiaramente che, a distanza di due mesi dalla conclusione del confronto negoziale a Persociv sul FRD 2023 per il personale civile della Difesa, in Agenzia Industrie Difesa siamo ancora lontanissimi, a ormai poco più di un mese alla fine dell’anno, dalla firma del CCNI, che è condizione ineludibile per l’avvio dei differenziali economici con decorrenza dal 1 gennaio c.a.
A conclusione dell’incontro del 23 u.s., la nostra delegazione sindacale ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Giudichiamo le proposte della D.G. AID sulla distribuzione del FRD 2023, presentateci dal dott. Andreasi Bassi, oltre che inaccettabili, particolarmente oltraggiose nei confronti dei nostri colleghi (anche se qualcuno non li considera tali) dipendenti dell’Agenzia. Si è chiesto alle Parti sindacali di sottoscrivere un accordo che prevede il massimo delle progressioni fattibili a fronte di una decurtazione di Performance Organizzative, Performance individuali e Fondo Unico di Sede di oltre 400 euro pro capite rispetto ai colleghi dipendenti della Difesa oppure ridurre il numero delle progressioni in cambio di un aumento della quota pro capite delle voci sopra descritte.
Abbiamo chiaramente rappresentato che non accettiamo alcuna delle giustificazioni addotte, giustificazioni che dimostrano chiaramente l’inefficienza dell’AID nel tutelare gli interessi legittimi dei lavoratori anche in ragione dell’inesistente coordinamento con una D.G. del Personale Civile che, da parte sua, mostra poco rispetto per i lavoratori AID, di una autorità politica che soltanto a parole dice di avere a cuore gli interessi dei lavoratori e che ignora volutamente le legittime richieste della nostra Organizzazione Sindacale.
In queste condizioni riteniamo impossibile sottoscrivere l’accordo e non possiamo, data la ristrettezza dei tempi, che avviare immediatamente iniziative sindacali che coinvolgano direttamente i lavoratori dipendenti dalle varie Unità Produttive dell’AID”
Il punto di maggiore controversia riguarda l’ammontare delle risorse disponibili in ordine al FRD 2023: in base a quanto previsto dall’Ipotesi di accordo FRD Difesa (non sottoscritto da FLP DIFESA), l’ammontare del Fondo a disposizione di AID, pari al 3,7 %, appare insufficiente ad assicurare pari opportunità al personale dell’Agenzia rispetto al personale Difesa in ordine alle diverse fattispecie di distribuzione, in primis per quanto attiene il numero praticabile dei differenziali economici, che genera i problemi indicati dalla nostra delegazione.
Una situazione esplosiva, in un momento particolarissimo della vita dell’Agenzia, oggi senza il Direttore Generale e il Responsabile delle risorse umane, rispetto alla quale non basta solo la denuncia, ma serve una grande e forte iniziativa, politica e sindacale, auspicabilmente unitaria. Mancano solo pochi giorni alla fine dell’anno, e non possiamo più permetterci il lusso di perdere ulteriore tempo. A rimetterci le penne, sarebbero solo i lavoratori.
Vedremo gli sviluppi che registrerà la spinosa questione, e ne daremo, come al solito, subito conto ai colleghi.
Cordialissimi saluti.
p. IL COORDINAMENTO NAZIONALE – Maria Pia BISOGNI – Maria Teresa D’Urzo – Giampietro Crocetti