Notiziario n. 154 del 14 novembre 2012 –
Riportiamo di seguito il Notiziario CSE n. 26 del 13 novembre 2012 relativo alla riunione avvenuta in pari data a Palazzo Vidoni con il Ministro della F.P. Patroni Griffi nella quale sono stati forniti alle OO.SS. i primi dati, parziali e controversi, su organici ed esuberi conseguenti alla Legge 135/2012 e nella quale è stato preannunciato per l’ennesima volta l’esame congiunto su DPCM organici/mobilità e l’apertura del confronto all’Aran su relazioni sindacali e precariato, che era stata la richiesta a suo tempo fatta dalla CSE e accolta dal Ministro.
” In data odierna si è svolta a Palazzo Vidoni un incontro fra il Ministro Patroni Griffi e le Confederazioni sindacali maggiormente rappresentative, propedeutico all’esame congiunto che si dovrà tenere nelle prossime settimane, sempre al tavolo politico, per le valutazioni sul DPCM che recepisce le nuove dotazioni organiche del personale dei diversi comparti del Pubblico Impiego, ridotte nelle percentuali previste dal DL 95/2012, quello della c.d. spending review, e sui criteri connessi ai processi di mobilità del personale in soprannumero.
Il materiale che è stato consegnato dalla Funzione Pubblica comprende i dati relativi al personale dirigente e delle aree funzionali di alcune delle Amministrazioni Centrali del Comparto Ministeri, degli Enti Pubblici di ricerca, di alcuni degli Enti Pubblici non economici e della Autorità di Bacino; mancano ancora i numeri di diverse Amministrazioni, Agenzie ed Enti per poter avere un quadro di insieme che, mettendo in relazione le nuove dotazioni organiche con le presenze effettive, possa dare un primo segnale in ordine alle reali eccedenze numeriche del personale.
A un primo esame dobbiamo subito rilevare come appare assolutamente non condivisibile il metodo utilizzato che pone in molti casi il sindacato di fronte al fatto compiuto, considerato che i rappresentanti del Ministero della Funzione Pubblica hanno dichiarato di aver in qualche caso, e per alcune amministrazioni, già provveduto ad effettuare in modo assolutamente unilaterale compensazioni sulle dotazioni organiche.
Inoltre, lo stesso dato che emerge dalla documentazione, rilanciato pomposamente da dichiarazioni stampa del Ministro Patroni Griffi pari al momento a presunte 4.028 unità di personale in eccedenza, è calcolato non sul rapporto tra dotazioni organiche e presenti di singolo Ente o Amministrazione, ma per area funzionale, con il risultato che in parecchie amministrazioni, pur a fronte di notevoli carenze in alcune aree, viene dichiarato in eccedenza il personale dell’altra area.
Il tutto assume caratteristiche grottesche in alcune Amministrazioni (vedi Ministero dei Beni Culturali) dove viene rilevato un esubero di personale di seconda area che ha già superato le procedura di passaggio interno per la terza area e che è in attesa di stipulare il contratto.
Ricordiamo comunque che in ogni caso, e a voler tenere per buoni i “numeri” dati dal Ministro, deve essere ancora verificata l’applicazione di quanto previsto dall’art. 2 del già citato DL 95/2012 in ordine al pensionamento secondo il regime ordinario, ed alle previsioni di cui alla lettera a) comma 11 del già citato articolo 2 (l’applicazione delle norme ante Fornero).
L’altro punto affrontato nel corso della riunione è stato quello connesso alla emanazione da parte del Ministro Patroni Griffi di due direttive all’Aran che dovrebbero consentire alla stessa Agenzia, presente al tavolo odierno, di stipulare con le Confederazioni maggiormente rappresentative due veri e propri contratti riguardanti la problematica delle relazioni sindacali, di fatto congelate dopo l’accordo del maggio 2012 e le “prescrizioni” del DL 95, e quella del precariato nel Pubblico Impiego.
Si tratta dell’ennesimo annuncio rispetto agli impegni presi dal Ministro nelle precedenti riunioni. Rileviamo però come mancano all’appello, ancora, le parti salienti dell’accordo che noi come CSE abbiamo proposto e che riteniamo vadano inserite all’interno della direttiva all’Aran. Ci riferiamo in particolare alle modalità di utilizzo dei risparmi di gestione della PA ai fini del rilancio della contrattazione integrativa, un nuovo modello contrattuale e la possibile rivisitazione di alcune delle attuali norme sul lavoro pubblico, da noi considerate “vessatorie” e sulle quali riteniamo occorra un ripensamento anche di carattere politico.
In definitiva, resta inalterato il giudizio negativo della nostra Confederazione sull’impatto della spending review nella P.A. italiana, una legge, lo ricordiamo, votata purtroppo da tutto il Parlamento a larghissima maggioranza.
Per quanto riguarda gli effetti sui lavoratori pubblici riteniamo necessario avviare una serie di ulteriori approfondimenti con i Coordinamenti Nazionali di Settore che consentano di acquisire informazioni e indicazioni per la imminente trattativa in Funzione Pubblica, mentre sul versante delle singole Amministrazioni occorrerà aprire specifici tavoli tecnici per meglio comprendere le ricadute ed i riflessi legati alla applicazione della norma nelle sue diverse fasi attuative.
Si allega copia del materiale consegnato dalla Funzione Pubblica a carattere riepilogativo (dirigenti e personale delle aree funzionali) e si fa riserva di comunicare la data della riunione dei Coordinamenti Nazionali di Settore.
LA SEGRETERIA GENERALE CSE
Allegato: Tabella eccedenze PP.AA. messa a punto dalla Funzione Pubblica