I contenuti e le scelte del Documento di Economia e Finanza 2016 per il Ministero della Difesa. Nulla di nuovo sotto il sole

Notiziario n. 58 del 9 maggio 2016 –

DEFLa Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica hanno approvato due settimane fa le risoluzioni di maggioranza sul Documento di economia e finanza 2016 (DEF), che è lo strumento di programmazione della politica economica del Governo (sul nostro sito, pubblichiamo la relazione e le Sezioni 1^, 2^ e 3^).

Sul piano generale degli obiettivi di politica economica,  per l’anno 2016 le stime del Governo prevedono una crescita del’1,2%,  che rimarrebbe tale fine al 2018 per poi salire leggermente nel 2019.  A tal proposito,  va però ricordato come solo fino a qualche mese fa le stime del Governo erano molto più ottimistiche (la previsione di crescita per il 2016 era stata fissata all’1,6%)  e inoltre come già solo dopo qualche giorno dalla presentazione del DEF,  la previsione dell’1,2% sia stata corretta al ribasso (1,1%) da alcuni istituti internazionali.  Per quanto riguarda il debito pubblico, vero e proprio macigno della nostra economia,  che nel 2015 era cresciuto raggiungendo il 132,7%,  le previsioni del Governo lo danno in discesa, con un -0,3 per il 2016 e con una previsione all’ulteriore ribasso per gli anni a venire: sarà proprio così?

Riforma della P.A, riduzione degli squilibri territoriali e piano banda larga sono tra gli impegni più importanti del DEF messo a punto dal Governo, ai quali si devono aggiungere le forti sollecitazioni venute dalle risoluzioni parlamentari sulla necessità di ridurre la pressione fiscale che è troppo alta, di introdurre misure previdenziali correttive per aumentare la flessibilità in uscita dal lavoro,  su una più coraggiosa ed efficace spending review  e su politiche più attente che riguardino il  welfare e le politiche per la famiglia.

Il DEF è stato esaminato anche dalle Commissioni Difesa di Camera e Senato, ovviamente per la parte e i profili di competenza del MD.  Dai resoconti degli interventi dei relatori nelle due Commissioni, abbiamo letto che il nostro Ministero godrà in questo anno 2016 di nuove risorse stanziate per potenziare gli apparati di sicurezza e difesa (245 mln di €).  Rientra anche in questo quadro  l’attribuzione del c.d “bonus sicurezza”  al personale delle FF.AA., della Polizia, e dei Vigili del Fuoco, pari a 80 euro su base mensile che comporterà per il 2016 una spesa di 511 mln di €.:  ne abbiamo parlato nel Notiziario n. 4 dell’11.01.2016,  e ad esso rinviamo per le valutazioni che FLP DIFESA ha fatto su questa scelta del Governo.

Per quanto attiene alla vendita degli immobili della Difesa, la previsione di entrata per il 2016 si aggira sui 200 mln di €.  Nel quadro della preannunciata valorizzazione urbanistica e della rigenerazione degli immobili pubblici che prevede nuove funzionalità per gli immobili dismessi,  nel DEF trova posto il modello del c.d. “federal building”,  che sarà gestito dall’Agenzia del Demanio,  che è già stato avviato in 18 città italiane,  e che prevede l’accentramento in poli territoriali unici degli Uffici pubblici per abbattere al massimo i costi.  In tal senso, gli immobili resi disponibili dalla Difesa avranno un ruolo importantissimo.

Sul lato della spesa, il DEF 2016 confermerebbe, a giudizio dei relatori, l’invarianza della spesa per il personale del MD, a fronte di una confermata tendenza all’ulteriore riduzione dei c.d. “consumi intermedi” (che rappresentano il valore dei beni e servizi consumati).  Ovviamente, non poteva mancare il richiamo ai benefici finanziari attesi dal  processo di riforma delle FF.AA. di cui alla legge delega 31.12.20112, n. 244 e successivi decreti attuativi,  e ora anche del decreto correttivo, già adottato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri il 22 u.s.,  che le Commissioni Difesa hanno esaminato di fatto contestualmente al DEF.  Attese però forse ottimistiche, tenuto conto che a due anni dall’entrata in vigore dei due decreti nn. 7 e 8/2014, di risparmi significativi francamente non c’è ancora traccia,  come non c’è traccia alcuna di una reale volontà a operare una  spending review  seria nel MD tagliando privilegi e riducendo gli sprechi. Si pensi solo all’estensione di ausiliaria e ARQ, previste proprio dal decreto correttivo, per capire la direzione di marcia.

Dunque, un DEF deludente quello d’interesse del MD, che non opera alcuna scelta nuova e coraggiosa.

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1:  DEF 2016 – Atto Senato – Relazione

Allegato 2: DEF 2016 – Atto Senato – Sezioni I, II e III