Notiziario n. 104 del 12 settembre 2016 –
Come i colleghi ricorderanno, la fase finale della trattativa per l’Ipotesi di accordo FUA 2016 di luglio scorso è stata alquanto rumorosa: forti contenziosi in ordine alle posizioni di A.D.; polemiche tra sigle sindacali (ci riferiamo in particolare al botta e risposta tra CGIL-UIL ed FLP Difesa, di cui al Notiziario n. 85 e al Notiziario n. 89); spaccature all’interno di CGIL-CISL-UIL Difesa, rese ben evidenti da comunicati separati e diversi, anche nei giudizi e nelle proposte; infine, una variegata serie di iniziative sindacali su una serie di argomenti aperti ed irrisolti (problematiche area 1^; flessibilità tra i profili; etc. etc.).
Tra le iniziative delle OO.SS., quella che ci ha colpito in particolar modo è stata la lettera del 4.08.2016 di CGIL e UIL Difesa alla Ministra, nella quale, partendo dagli “impegni” assunti dalla sen. Pinotti nella riunione separata del 14.12.2015 (avvenuta, si afferma,“a solo poche ore della manifestazione dei lavoratori civili della difesa indetta da CGIL FP, CISL FP e UIL PA” : è lecito, sulla base di qualche piccola esperienza maturata nell’organizzazione di manifestazioni, nutrire qualche perplessità su questa narrazione?) e poi formalizzati con nota di pari data inviata dal Gabinetto a tutte le OO.SS, le due sigle danno un giudizio indiscutibilmente negativo sugli sviluppi registrati in questi mesi, arrivando addirittura a parlare di “quadro sconfortante”.
In effetti, il “quadro sconfortante” emerge davvero tutto intero dalla minuta elencazione delle questioni irrisolte che CGIL e UIL Difesa tracciano nella loro lettera: tabella di equiparazione militari/civili ancora “in mente dei”; risparmi derivanti dai riordini da destinare al FUA non ancora imputati (più che al 2016, noi penseremmo in primo luogo ai risparmi derivanti dal riordino sanità militare, di cui al protocollo SSS-OO.SS. 13.02.2013); progressioni tra le aree mai realizzate nel MD; lo spinoso ed irrisolto problema degli “ausiliari”; zero soluzioni ancora per l’incremento del trattamento accessorio dei civili, a distanza di oltre sei mesi dalla fine dei lavori del “Gruppo” insediato con DM 16.06.2015; il mancato avvio del tavolo tecnico sui benefici pensionistici legati a lavori insalubri, polverifici e imbarchi, al fine di arginare le imponenti falle aperte dalla ben nota (e poco accorta) circolare PERSOCIV del 3.03.2016; le enormi criticità legate alla difficile agibilità dei tavoli locali a seguito della disdetta da parte di AD del CCNI 6.07.2000; infine, i problemi legati al sistema di misurazione della performance individuale, che fa acqua da tutte le Parti.
Un’analisi impietosa, quella di CGIL e UIL Difesa, diversa da quella di qualche altra sigla storicamente imparentata che usa smarcare periodicamente improbabili obiettivi raggiunti, che sola essa evidentemente riesce a cogliere.
Un’analisi, questa, che però, dal nostro punto di vista, diventa ancor più impietosa, atteso che anche i due impegni che CGIL e UIL Difesa ritengono allo stato soddisfatti (passaggi economici 2016 e protocollo funzioni civili 2.05.2016) per noi non lo sono affatto: in materia di passaggi, riteniamo insoddisfacenti i 7.002 passaggi 2016, e con noi la gran parte dei lavoratori; in materia di “protocollo” delle funzioni, ricordiamo che esso (che non è il “Regolamento” !) reca solo impegni general generici, che necessitano di linee applicative ancora al di là da venire, mentre nel frattempo i riordini FF.AA. procedono con operazioni di sistematica militarizzazione. O no? Il quadro complessivo pertanto, ai nostri occhi, è ancora più fosco.
Ma noi non ne siamo affatto sorpresi. Sin da subito avevamo immaginato che gli impegni della Ministra fossero per gran parte scritti sulla sabbia: riportiamo il titolo, di per sé illuminante, del commento che ne facemmo, all’indomani dell’incontro con la Ministra del 22.12.2015, nel Notiziario n. 136 di pari data: “La politica degli annunci renziana sbarca nella Difesa”. Non è che siamo andati poi così lontani dalla realtà…….
Un’ultima riflessione: di fronte a questo “quadro sconfortante” , che si fa e come ci si muove?
Noi un’idea ce l’avremmo: avviare una iniziativa sindacale forte e unitaria, su alcuni punti qualificanti e condivisi, di mobilitazione e di “chiamata alle armi” del nostro popolo oramai allo stremo.
Qualcuno tra noi è d’accordo?
(Giancarlo Pittelli)