Non ancora partito il confronto per l’applicazione in ambito Difesa degli articoli del CCNL su riduzione orario lavoro, turnazioni, reperibilità e orario multiperiodale. Evidentemente, le idee non sono ancora chiare. In sostituzione, sul tavolo, il problema legato alla c.d. “incompatibilità”. L’indagine affannosa, monca e anche preoccupante degli OO.PP. Le nostre opinioni sul tema, che non può riguardare solo i dirigenti

Notiziario n. 56 del 29 maggio 2018 –

La riunione a PERSOCIV del 22 u.s. era stata richiesta dalla quadruplice sindacale per tutt’altri argomenti (si veda il loro comunicato del 9.05.2018), tra i quali il più urgente si affermava fosse quello relativo alla definizione del contratto nazionale integrativo (CCNI) sull’art. 18 (riduzione orario di lavoro), art. 19 (turnazioni), art. 20 (reperibilità) e art. 22 (orario multiperiodale) del CCNL.

Al riguardo, la FLP DIFESA ha già detto come la pensa (Notiziario n. 52 del 21 u.s.): noi siamo per la definizione dell’intero CCNI con approccio complessivo e non per singoli pezzi, come si fa in ARAN per il CCNL; in secondo luogo, non riteniamo corretto aprire il confronto in presenza di una delega di fatto scaduta dopo le dimissioni del Governo.

La riunione del 22 u.s. a PERSOCIV è andata comunque buca, nonostante ne fosse stata invocata dai  richiedenti l’urgenza, e ciò potrebbe apparire incomprensibile.

Ma chiediamoci:  perché è andata buca?

La motivazione ufficiale è che il D.G. non ha dato risposte sul tema delle “incompatibilità”, posto sul tavolo dalle quattro sigle addirittura come pregiudiziale! Ma è proprio quello il motivo vero della rottura? O, piuttosto, è stato solo il pretesto per non discutere dell’o.d.g., perché la quadra tra i tre primattori non era stata ancora raggiunta?

Attendevamo di conoscere la loro proposta di regolamentazione in ambito M.D. di quei quattro articoli del CCNL,  anche per capire come si sarebbero affrontati alcuni nodi: quello delle maggiori risorse (per le turnazioni, per es., la spesa relativa alle maggiorazioni giornaliere raddoppierebbe rispetto agli importi fissi del 2017); o sull’orario multiperiodale (due mesi o più?); o, per ultimo, il più delicato, la possibile introduzione delle 35 ore per i turnisti, con il carico divisivo che si porterebbe dietro.

Non aver consentito l’avvio  del confronto dalle stesse sigle richiesto su questi temi, ha certo deluso le aspettative dei lavoratori interessati, che peraltro non conoscono neanche le richieste sindacali in proposito. E, allora, l’idea che il tema incompatibilità e l’abbandono del tavolo siano serviti solo a uscire dalle secche nelle quali le tre sigle si erano cacciati in mancanza della quadra ovviamente  necessaria al loro interno, è ipotesi certo non peregrina

In ogni caso, nel prendere atto che il tema dell’incompatibilità è oggi sul tavolo anche per il via libera del D.G. che ha accettato  a capo chino il diktat, non ci sottraiamo sul punto e diciamo la nostra.

Il “problema incompatibilità” esiste da tempo e va certo affrontato e risolto, anche se ai nostri occhi non appare poi così urgente: son ben altre, in questo momento, le priorità in ambito Difesa. Ma proprio perché il problema esiste e anche su larga scala, FLP DIFESA non pensa che la vicenda sia stata innescata con l’occhio rivolto solo a PERSOCIV, secondo la lettura che qualcuno ne fa. Quale è allora la nostra opinione al riguardo?

Sul piano del metodo usato nella circostanza da A.D., non abbiamo compreso il procedere di SMD e SGD che, in funzione della riunione di oggi, hanno richiesto a tutti i propri Enti “i nominativi del personale eletto rappresentante RSU, la relativa sigla sindacale per la quale sono stati eletti e l’incarico ricoperto” (da msg SME, 23 maggio).

Perchè solo i nominativi RSU? E a qual fine chiedere anche la sigla nella quale sono stati elette, essendo le RSU per definizione un soggetto unitario e basta? E perché non vengono richiesti anche i nominativi dei dirigenti sindacali territoriali in carica, scattando pure per loro l’incompatibilità? Dunque, una ricognizione incongruente, palesemente affannosa, e per certi versi anche preoccupante sotto il profilo della tutela della privacy, ma  anche monca perchè priva dei dati sugli incarichi in partiti politici (non infrequenti nel MD) e che sono altrettanto incompatibili in base alla norma.

Sul piano invece del merito, noi non siamo d’accordo con l’antica posizione della D.G. (si veda l’allegato 2 su questa stessa pagina) che limitava ai soli Dirigenti l’applicabilità della circolare F.P. n. 11/2010 (che pubblichiamo su questa stessa pagina in allegato 1) , e pensiamo invece  che la D.G. debba assumere presto una propria iniziativa (circolare? altro?) per estendere l’applicazione del regime di incompatibilità anche ai funzionari con posizione organizzativa,  ma solo nel caso in cui godano di autonomia decisionale, anche delegata, e siano individuati come responsabili del procedimento (e non è il caso della stragrande parte degli Enti dell’area T/O).

A tal riguardo, pubblichiamo in allegato 3 su questa stessa pagina la delibera n. 1/2014 del “Responsabile della Prevenzione della Corruzione e Responsabile per la Trasparenza” del Ministero della Difesa.

Vediamo ora cosa uscirà dalla riunione di oggi a PERSOCIV…

(Giancarlo Pittelli)

Allegato 1: 06.08.2010 – Circolare Funzione Pubblica n. 11-2010

Allegato 2: 11.02.2013 – risposta Persociv a quesito Maridipart Taranto su incompatibilità

Allegato 3: Delibera n. 1 del 2014 del Responsabile Autorità Anticorruzione

30.05.2018 – PERSOCIV ha pubblicato in data odierna la  Circolare n. 37031-30.05.2018 – incompatibilità PO e cariche sindacali