Notiziario FLP DIFESA n. 23 del 4 marzo 2019 –
Dopo il via libera dell’Organo di controllo interno (Collegio dei Revisori) in data 18.01.2019 (si veda l’allegato 2 pubblicato su questa stessa pagina) e la successiva certificazione favorevole, ma a precise “condizioni”, resa da MEF e MEF con le note rispettivamente del 14 e 15 febbraio 2019 (si veda l’allegato 3 su questa stessa pagina), documenti tutti pubblicati sul nostro sito web, la Direzione Generale di Agenzia Industrie Difesa ha chiamato in data 26 feb. u.s. le OO.SS. a firmare l’accordo definitivo per la distribuzione del Fondo Risorse Decentrato (FRD) 2018, la cui Ipotesi era stata siglata dalle Parti firmatarie nel corso della riunione del 5.12.2018 (vds Notiziario n. 133 di pari data). In allegato 1,, sempre su questa stessa pagina, il testo firmato dell’accordo con tutti i suoi allegati.
Le “condizioni” poste dalla F.P. per la certificazione dell’Ipotesi appaiono sostanzialmente analoghe a quelle poste dalla stessa F.P. per la certificazione dell’Ipotesi sul FRD del personale Difesa (per esempio: il sistema di valutazione della performance organizzativa non dovrebbe essere oggetto di “disposizioni contrattuali”, ma viceversa adottato in via unilaterale dall’Amministrazione; l’equiparazione delle assenze alle presenze andrebbe “espunta” dall’accordo definitivo; etc.). Pur tuttavia, come già avvenuto per il FRD Difesa, l’accordo finale del CCNI mantiene l’impianto originario dell’Ipotesi, e le “condizioni” poste non ci sembra proprio che vengano tenute in considerazione e per nulla recepite nel testo finale, come pure dovrebbe essere. Di queste scelte, la D.G. AID si assume naturalmente tutte le responsabilità del caso.
La nostra O.S., che già non aveva siglato l’Ipotesi per i motivi precisati ai lavoratori nel Notiziario sopra richiamato, pur correttamente invitata in data 26 u.s. alla firma dell’accordo finale da parte della D.G. AID, nella considerazione che il testo predisposto dall’Agenzia ne riproducesse lo stesso impianto e presentasse gli stessi limiti e criticità di quello del M.D., con grande coerenza con le scelte operate per il FRD del M.D., abbiamo ritenuto di non sottoscrivere il CCNI confermando la nostra posizione di dissenso.
I motivi della nostra scelta di non firmare il CCNI di AID sono identici a quelli che ci hanno portato a suo tempo a non sottoscrivere il CCNI 6.11.2018 relativo alla distribuzione del FRD Difesa, che ne è in un qualche modo il testo madre, e ne abbiamo diffusamente riferito ai colleghi, prima nel Notiziario n. 94 del 3.09.2018 e successivamente nel Notiziario n. 123 del 6.11.2018, ai quali naturalmente rinviamo.
Due, in particolare, le ragioni alla base della nostra non firma: in primo luogo, la scelta delle Parti firmatarie di destinare l’intera quota parte del fondo dei 21 milioni – frutto dell’accordo con l’allora Vertice politico della Difesa del 5.04.2017 – alla performance organizzativa, con modalità di misurazione e valutazione che renderanno impenetrabile la performance organizzativa di ciascuna U.P. e la “produttività” dei Dirigenti militari, sottratti così ad ogni valutazione, e questa volta addirittura con la “bollinatura” del Sindacato; in secondo luogo, la cancellazione di fatto della contrattazione locale, frutto della scelta miope di lasciare risorse marginali per la progettualità locale associata a criteri di distribuzione del FUS non definiti come avvenuto nell’accordo FUA 2017, ma affidati al Dirigente con l’utilizzo dei criteri per la performance individuale, e dunque attribuendo alle OO.SS./RSU, di fatto, un ruolo solo notarile, come si evince dalla circolare PERSOCIV n. 77666 del 22.11.2018, molto contestata da alcune OO.SS. ma che ha mantenuto in buona sostanza lo stesso impianto anche dopo l’emanazione della circolare predisposta da PERSOCIV dopo la riunione avvenuta in data 24.01.2019 (vds. circolare PERSOCIV n. 5992 del 28.01.2019).
Infatti, come noto, il CCNL (art. 7, co.7) prevede per il tavolo locale il solo “adeguamento presso la sede su alcune materie già definite dal livello nazionale” e, a tal riguardo, vien da chiedersi come si possa adeguare a livello locale ciò che non è stato definito a livello nazionale, posto che il CCNI FRD AID 2018, a differenza di quanto previsto dall’art. 8, commi 1 (let. c) e comma 2, dell’accordo FUA 2017, non prevede né “progetti definiti in sede locale” e né “specifici coefficienti di valutazione”.
Una involuzione dura da digerire. Speriamo che nel 2019 intervenga un utile ravvedimento operoso.
(Giancarlo Pittelli)
Allegato 1: 26.02.2019 – CCNI Fondo Risorse Decentrato AID per l’anno 2018
Allegato 2: 18.01.2019-CCNI FRD 2018 – Relazione dei Revisori dei Conti di AID
Allegato 3: 14 e 22.02.2019 -CCNI FRD 2018 – Certificazioni MEF e FP