Notiziario FLP Difesa n. 97 del 5 novembre 2020 –
Nell’audizione davanti alla Commissione Difesa della Camera del 28 Ottobre scorso, la seconda dall’inizio del suo mandato (che pubblichiamo in allegato su questa pagina), il Capo di SMM Amm. Cavo Dragone ha fatto il punto di situazione sulle attività e sulle problematicità attuali della Marina Militare, di cui forniamo una sintesi per punti:
- l’impegno della Forza Armata in questo periodo di pandemia: la Marina non ha fatto né sta facendo mancare il suo supporto alla popolazione civile, con la fornitura di personale medico e della Brigata Marina San Marco, con la creazione di un posto medico avanzato a Jesi e con la disponibilità di posti letto a bordo delle navi Cavour ed Etna e presso l’Ospedale militare di Taranto, oltre all’impiego dell’Aviazione Navale per trasporti urgenti in bio-contenimento e di materiali sanitari e col rimpatrio dei connazionali da Whuan e dal Giappone.
- Il continuo impegno a fianco della NATO e dell’Unione Europea con l’Operazione IRINI in Mediterraneo e il comando in mare dell’Operazione Atlanta nell’Oceano Indiano, l’attività nel Golfo di Guinea per il contrasto alla pirateria, l’operazione Mare Sicuro, la vigilanza pesca, l’attività d’intelligence, la necessità del controllo continuo del network di cavi sottomarini che assicurano oltre il 90% delle comunicazioni globali e delle condutture petrolifere/gas di primaria importanza per il sistema economico nazionale ed internazionale.
- Il ruolo di difesa della pace nel Mediterraneo, soprattutto nelle aree orientali, destabilizzate a causa delle tensioni tra Grecia e Turchia la quale, dato preoccupante, sta investendo ingenti risorse economiche e umane per potenziare la sua flotta.
- Il Polo ionico, Taranto-Brindisi-Grottaglie quale punto focale della MM, con tanti Enti interconnessi, per avere a disposizione un baluardo pronto, reattivo e vicino alle zone calde del Mediterraneo, mentre, per quanto riguarda il Nord-Ovest, la “polarizzazione” interesserà, come già avviene, maggiormente lo studio e l’allestimento dei mezzi, con la presenza della “Marinalles” e la vicinanza alla Fincantieri, Leonardo, Leonardo elicotteri, etc.
- Le criticità legate all’organico del personale: la progressiva diminuzione sta rendendo sempre più difficile assolvere a compiti diversi e nuovi rispetto al passato, con una previsione ottimale di 34500 unità di personale militare contro le attuali 27000. La problematica va affrontata con varie sinergie: correttivi alla Legge 244 del 2012 che necessita, secondo quanto si evince dallo stesso comunicato emesso a fine della riunione del Consiglio Supremo della Difesa del 27 ottobre, di rettifiche in relazione al ‘mutato contesto di riferimento’ e non solo di una traslazione dei tempi di attuazione; la gestione delle crescenti fuoriuscite, in particolare, dei transiti all’impiego civile che, solo negli ultimi sei anni, hanno riguardato il 6% del personale con 1600 transitati, con un impatto dalle 10 alle 50 volte superiore rispetto alle altre FFAA; un incremento, infine, dei reclutamenti. La questione del personale riguarda anche il comparto civile che assicura “un pregiato supporto tecnico-amministrativo all’attività dei nostri stabilimenti industriali, gli Arsenali e tutti gli enti tecnici di supporto” e che, causa il mancato turn-over, da noi denunciato in tutte le occasioni e in tutte le sedi, in special modo di personale tecnico, incide inesorabilmente sul mantenimento delle capacità di supporto alla Forza Armata. Un primo, anche se, a parere della nostra O.S., ancora insufficiente, segnale dello sblocco del turn-over si è avuto con il Contratto Istituzionale di Sviluppo a Taranto, che ha visto con il decreto rilancio di agosto, un piano di assunzioni nel prossimo triennio di 315 unità di personale per l’Arsenale di Taranto. La nostra O.S. ha chiesto che le assunzioni si estendano a tutta l’area industriale e quindi anche agli altri Arsenali. Al riguardo abbiamo appreso con favore, nell’ascolto dell’audizione, che la Commissione si sta adoperando per estendere gli effetti di questo genere di provvedimento agli altri Arsenali MM, a partire dalla prossima legge di bilancio.
- La necessità di una nuova Legge Navale. Un incremento del personale è parallelo alla richiesta del completamento del programma di rinnovamento della Flotta, e viceversa, a fronte d’impegni sempre più lontani dalle acque territoriali, una sempre più forte ‘territorializzazione’ del mare aperto con crisi sempre più frequenti e minacce agli interessi nazionali in scenari sempre più complessi e con attori in grado di dispiegare forze navali sempre più capaci e potenti. Un rinnovamento e potenziamento della flotta, in un contesto di grave crisi economica, legato anche alla pandemia, secondo il CSM della MM, può mettere in moto dinamiche occupazionali e produttive molto virtuose, reintroitando le risorse messe a disposizione, a beneficio di una vasta filiera di settori manifatturieri costituita da eccellenze nazionali, oltre che di un’estesa comunità di piccole e medie imprese, nel rispetto dei territori, della sostenibilità, con occhi sempre più attenti al “green”.
- Per alleggerire la pressione finanziaria sul processo di rinnovamento della Flotta, il Ministero della Difesa ha recentemente annunciato che la Banca Europea per gli Investimenti finanzierà l’acquisizione di nuova nave idro-oceanografica, rappresentando che una soluzione simile, che ha visto attuare un’innovativa operazione finanziaria, potrebbe essere utilizzata per l’acquisizione di nuova nave ospedale. Per lo stesso fine, la MM ha al vaglio vari progetti per poter sfruttare tutte le opportunità offerte, oltre che dai fondi europei, dal recovery-fund, sviluppando e implementando attività di ricerca, innovazione, trasformazione digitale, green e rinnovamento delle infrastrutture che, con l’entrata in servizio delle nuove navi ed aerei, necessitano di ammodernamenti adeguati alle nuove navi oltre che di personale specializzato in congruo numero, anche attraverso l’attivazione delle scuole operai per la formazione di giovani.
La nostra OS da tempo sostiene che la suddetta formazione è necessaria per non perdere il know-how di professionalità peculiari esistenti solo nel nostro dicastero e che alla stessa potrebbero contribuire, senza impegno di spesa, le nostre stesse maestranze, occasione unica e da sfruttare al più presto, prima che il nostro personale, altamente qualificato e con un’età media avanzata, vada tutto in pensione.
- Allo scopo di affrontare sistematicamente le problematiche legate a gran parte delle infrastrutture, il CSM della MM ha sottolineato che è in essere uno specifico piano d’azione articolato su numerose linee di sviluppo. In aggiunta alla valorizzazione di immobili di valore storico, l’Amm. Cavo Dragone ha esposto i principali progetti in essere, come quello denominato “Basi Blu” che prevede un investimento di circa 560 milioni in dodici anni, per l’ampliamento e l’adeguamento tecnologico delle infrastrutture portuali di supporto alle unità di nuova generazione riguardante le basi navali di Taranto, La Spezia ed Augusta. A questo s’aggiunge il Piano Brin, riguardante il recupero e il rinnovamento tecnologico delle infrastrutture degli Arsenali di Taranto, La Spezia, Augusta ed il Centro di Munizionamento di Aulla, senza tralasciare il piano per l’adeguamento delle capacità alloggiative, sia attraverso il recupero che la costruzione di nuovi alloggi.
Un’audizione, dunque, lunga ed articolata, in cui, a nostro parere, il Capo della FA avrebbe potuto sfruttare al meglio l’occasione per denunciare con maggiore incisività le non poche problematiche del personale civile, ma nella quale, al contempo, sembra che finalmente anche la parte politica si sia resa conto di quanto da noi da sempre e da subito sostenuto e denunciato, con tanto di manifestazione (era il 6 luglio 2012) della nostra OS davanti al Ministero della Difesa, e cioè le inadeguatezze della Legge 244 che, operando ulteriori tagli superiori a quelli già previsti dalla “spending review” dell’allora governo Monti, non avrebbe certo assicurato quel riequilibrio di spesa tra i vari capitoli – investimento, esercizio e personale – ma avrebbe messo solo in affanno l’efficienza delle FFAA, con un consistente taglio di organici, in percentuale maggiore per quel che riguarda gli organici del personale civile.
Al riguardo abbiamo ascoltato con piacere alcune dichiarazioni della stessa Commissione che hanno evidenziato come un aumento dell’organico del personale civile, oltre che più veloce ed economico, libererebbe parte dei militari impegnati negli arsenali o nelle basi e strutture militari a favore dell’operatività in mare, e che “occorra provvedere a quel ricambio dei lavoratori che all’interno degli arsenali prestano validamente il loro servizio. Un settore che troppo spesso rispetto alle altre PA ha subito quei tagli non consentendo un adeguato ricambio generazionale”. Quello che la nostra O.S. afferma e chiede da sempre, ossia assunzioni di personale civile che, per alcune attività e con minor impegno di risorse economiche, rappresenta una vera spending review, soprattutto in un momento di crisi economica mai vissuto prima, ricordando però come ormai la carenza atavica di personale civile investa non più solo l’area industriale, dove sicuramente si fa sentire con più forza, ma tutte le varie ramificazioni del nostro Dicastero.
L’attenzione della politica sulla valenza del personale civile e sulla carenza dei suoi organici, ci è sembrata in questa audizione più rilevante rispetto ad altre del passato. Speriamo che all’attenzione seguano gli impegni concreti, a partire già dalla prossima legge di bilancio, con le preannunciate assunzioni di personale civile per gli Arsenali.
Cordiali saluti.
p. LA SEGRETERIA NAZIONALE Maria Pia Bisogni – Vincenza Teofili
Allegato: Il video integrale dell’audizione del 28 ottobre 2020 del CSMM amm. Giuseppe Cavo Dragone