Notiziario FLP Difesa n. 65 del 22 settembre 2021 –
Pubblichiamo di seguito il notiziario FLP n. 49 del 21 settembre 2021, che riferisce delle valutazioni della nostra Federazione in merito all’Accordo sottoscritto all’ARAN lo scorso 16 settembre, con il quale viene introdotta la regola del silenzio-assenso per l’adesione ai Fondi Pensione, posto che nel nostro ambito i citati Fondi non hanno trovato grande proselitismo:
“Il 16 settembre scorso è stato sottoscritto definitivamente all’ARAN “l’Accordo sulla regolamentazione inerente le modalità di espressione della volontà di adesione al Fondo Perseo-Sirio, anche mediante forme di silenzio – assenso, ed alla relativa disciplina di recesso del lavoratore” a completamento del “tentativo” di appropriazione della buonuscita (TFR) dei lavoratori, iniziato lo scorso 8 aprile con l’intesa sulle modalità di adesione al fondo complementare e l’introduzione dell’istituto del silenzio -assenso.
Le ragioni della contrarietà nel merito a questo fondo di previdenza complementare sono già state espresse in diversi notiziari (vedi da ultimo il numero 37/2021): la FLP non ritiene che il ruolo del sindacato sia quello di fare acquiescenza alla perdita di pezzi della previdenza pubblica con forme integrative, gestite direttamente dal sindacato stesso, e che per questo alimentano commistioni tra il ruolo di sindacato e quello di gestione di ingenti masse di salario differito.
Siamo convinti, invece, che bisogna continuare a lottare affinché il passaggio da lavoratore attivo a pensionato non sia penalizzante e permetta di mantenere alti livelli di potere d’acquisto che servono sicuramente al singolo lavoratore/pensionato, ma anche al sostegno dei consumi e deve consentire, già dai prossimi anni e, soprattutto, allorquando andranno in pensione i cosiddetti “millennials”, di non vedere la domanda complessiva di beni e servizi crollare verticalmente.
A questo si aggiunga il fatto – dal punto di vista strettamente economico-gestionale – che allo stato non vi sono, a nostro parere, garanzie di gestione e nemmeno condizioni completamente trasparenti sulla convenienza o meno dell’adesione. Non è garantita la piena equivalenza della tassazione con i fondi privati e non vi sono condizioni chiare e pienamente leggibili sulla possibilità di uscire dai fondi senza penalizzazioni.
Ma, al di là del fatto che la FLP è orientata a sconsigliare l’adesione a questi fondi per motivi legati alla gestione e alle condizioni di adesione, nonché al fatto che non è detto che un buon sindacalista sia anche un buon gestore di fondi (e in consiglio di amministrazione la categoria più rappresentata è quella dei sindacalisti), ciò che troviamo assolutamente indigeribile e rafforza la nostra ostilità consiste nell’introduzione dell’istituto del silenzio – assenso per l’adesione. Lo ribadiamo: visto lo scarso gradimento che finora i lavoratori hanno dimostrato, i sindacati confederali hanno escogitato questa soluzione nella speranza di avere qualche adesione sperando nelle “dimenticanze” dei dipendenti, finanche dei loro stessi iscritti. E crediamo che, se anche questa operazione non raggiungerà gli scopi che si sono prefissati, si industrieranno per trovare altre soluzioni per mettere le mani sulle buonuscite di tutti (TFR e TFS) e non solo di quanti assunti dopo il 1° gennaio 2019.
La sospensione della libera scelta democratica chiesta e ottenuta da un soggetto, quello sindacale, che dovrebbe fare della democrazia il proprio caposaldo principale, ci sembra più che commendevole e da combattere con ogni mezzo consentito.
Non crediamo sia il caso di spiegarvi le norme dell’accordo che alleghiamo al notiziario. L’art. 3 disciplina le modalità di adesione ovvero mediante la esplicita volontà o il silenzio – assenso, istituto regolamentato circa modi e tempi, dal successivo art. 4.
Ci preme evidenziare che entro 60 giorni decorrenti dalla sottoscrizione dell’accordo le amministrazioni sono tenute a fornire ai lavoratori informativa sul fondo con specifico ed espresso riferimento all’adesione mediante silenzio – assenso nonché al termine, decorso il quale, ha luogo l’iscrizione tramite la formula del silenzio – assenso. Entro sei mesi dall’informativa il lavoratore dovrà comunicare se vuole o non vuole iscriversi.
Se si dimentica oppure è impossibilitato… pazienza!
Era nostra intenzione allegare anche un modello facsimile di manifestazione di non adesione, ma crediamo che a breve verranno predisposti modelli da parte delle amministrazioni e, al fine di evitare possibili confusioni o fraintendimenti, al momento abbiamo ritenuto opportuno soprassedere.
Ovviamente ogni lavoratore può legittimamente farsi una personale opinione e decidere in autonomia e libertà come vuole destinare i propri soldi. Il nostro compito è di darvi tutte le informazioni, che magari altri omettono dal fornirvi oppure sono di difficile reperimento perché ben nascoste nelle pieghe regolamentari. Consigliamo, a quanti condividono le nostre idee, di prestare massima attenzione alle future comunicazioni sull’argomento da parte delle amministrazioni per non trovarvi iscritti a un fondo complementare a vostra insaputa.
Noi continueremo a tenervi costantemente informati.
Cordiali saluti “
L’UFFICIO STAMPA
Sottoponiamo dunque in allegato il testo dell’Accordo, a supporto delle valutazioni e delle critiche di FLP, e vigileremo affinché all’informativa dovuta ai lavoratori dall’Amministrazione entro 60 giorni dalla sottoscrizione dell’Accordo venga data la più ampia risonanza, al fine di consentire agli interessati la più consapevole valutazione in merito all’adesione o meno entro i 6 mesi oltre i quali automaticamente scatterebbe il silenzio-assenso.
Vi terremo aggiornati, cordialissimi saluti
IL COORDINAMENTO NAZIONALE FLP DIFESA