Le valutazioni di FLP sui contenuti della riunione ARAN del 22 settembre relativi alla parte economica del CCNL FC, con particolare riguardo alla nuova voce dei “livelli differenziali stipendiali” al posto delle attuali fasce retributive. Un’unica posizione di inquadramento per area, e le vecchie progressioni economiche vengono sostituite dall’attribuzione di un livello differenziale stipendiale superiore, sulla base del solo criterio della valutazione delle performance.

Notiziario FLP Difesa n. 66 del 23.09.2021 –

Pubblichiamo di seguito il notiziario FLP n. 50 del 22 settembre  2021, che riferisce delle valutazioni di FLP in merito al prosieguo delle trattativa all’ARAN per la parte economica del CCNL nel corso della riunione dello scorso 22 settembre, dove la discussione si è incentrata sulla istituzione dei “livelli differenziali stipendiali” al posto delle fasce retributive:

Nella mattinata di oggi, circa un’ora prima dell’inizio della riunione, è pervenuta dall’Aran una bozza di documento relativa alla cosiddetta struttura della retribuzione su cui poi è stata avviata la discussione ad inizio riunione.

Il documento, pur analitico nei contenuti, mancava però di tutte le relative tabelle connesse all’individuazione delle somme relative alla ripartizione dei benefici economici per le tre annualità di vigenza contrattuale, dell’indicazione delle indennità di amministrazione e della loro rivalutazione per effetto delle norme succedutesi per alcune amministrazioni e per quella derivante dall’emanazione della norma contenuta nella legge di bilancio 2020 in materia di perequazione.

Per tale motivo la discussione si è incentrata sostanzialmente su una delle voci della retribuzione proposta dall’Aran che è quella relativa ai livelli differenziali stipendiali.

Se passasse tale proposta in materia di ex progressioni economiche all’interno delle Aree, i suddetti livelli differenziali stipendiali sostituirebbero le attuali posizioni economiche o fasce all’interno delle Aree.

Pur rinviando quindi a una successiva riunione l’analisi del documento, quando sarà corredato delle relative proposte di tabelle economiche, da subito come FLP abbiamo ribadito quali sono le nostre perplessità rispetto al nuovo istituto che si vorrebbe introdurre.

Cerchiamo di spiegarvi ora i dettagli dell’ipotesi Aran, e diciamo pure che saremo molto contenti di essere smentiti ove avessimo capito male.

Con l’entrata in vigore del nuovo CCNL scomparirebbero le attuali fasce retributive all’interno delle Aree, sostituite da questi nuovi livelli differenziali stipendiali. Il maturato economico derivante dall’attuale pozione di inquadramento verrebbe conservato (e ci mancherebbe altro…) come livello individuale di differenziale stipendiale, ma all’interno delle Aree ci sarebbe una sola posizione di inquadramento, unica per tutti gli appartenenti all’Area.

In sostituzione delle procedure di progressioni economiche attuali, sono previste procedure per l’attribuzione di un livello differenziale stipendiale, con criteri che all’attualità prevedono unicamente la valutazione del dirigente e un correttivo che farebbe scattare l’attribuzione del livello differenziale stipendiale a coloro che non se lo sono visti riconoscere per più anni e che avrebbero un bonus (da definire in contrattazione decentrata) da applicare, sempre sulla valutazione del dirigente (mediante un coefficiente di maggiorazione  del punteggio).

Il livello differenziale stipendiale, che presumiamo sia unico per Area, sarebbe sempre finanziato dalle risorse certe e stabili del Fondo del personale, così come il maturato economico in godimento per effetto delle pregresse progressioni economiche.

Secondo l’Aran il nuovo sistema sarebbe più vantaggioso per il personale in quanto anche i cosiddetti apicali avrebbero la possibilità di accedere a questi livelli differenziali a differenza di oggi. E qui finiscono a nostro parere i possibili vantaggi.

Le criticità invece per noi sono diverse.

Resta ovviamente il problema del finanziamento e la possibilità di attivare effettivamente le procedure di attribuzione del livello stipendiale in Amministrazioni che ormai hanno scarsissime risorse a disposizione sui loro fondi. Ove la proposta Aran non si riferisca invece a un unico livello di differenziale stipendiale di Area, attribuibile nel medesimo importo ogni volta che si “passa la procedura”, bisognerà allora definire quanti livelli per Area e i diversi, progressivi, importi retributivi. Cosa di cui non si è parlato ancora.

Inoltre, cosa per noi non da poco, si azzererebbe il percorso professionale delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto che in questi anni, tra le mille difficoltà frapposte da blocchi normativi, ingerenze di Funzione Pubblica e Ragioneria Generale dello Stato, hanno superato procedure selettive basate non solo, e diremmo non prevalentemente, sull’esperienza professionale acquisita, ma sul riconoscimento della professionalità conseguita, sia con il criterio della valutazione che con il superamento di vere e proprie prove di esame.

Non possiamo e non dobbiamo nasconderci che la piena fungibilità all’interno delle Aree è stata in gran parte unicamente una dichiarazione di principio, sia perché all’attualità coesistono più livelli di ingresso dall’esterno nelle Aree con diversi ambiti di responsabilità, sia perché le procedure attivate in questi anni, proprio per le posizioni assunte dalle Amministrazioni in sede di contrattazione decentrata, hanno correlato il superamento delle procedure allo svolgimento di particolari funzioni diversificate all’interno della stessa Area.

Questo anche perché all’attualità manca un’area delle elevate professionalità e per decenni sono stati impediti per legge i passaggi tra le aree.

Ora far finta che questo non esista, e ritenere che basta mantenere il maturato economico per applicare questa parte di nuovo ordinamento alle centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori del comparto  ci lascia alquanto preoccupati.

In definitiva, ed è giunta l’ora di usare meno il sindacalese e di esplicitare fino in fondo il nostro pensiero, temiamo che dietro la proposta vi sia il tentativo di cancellare l’istituto delle progressioni economiche, che è malvisto dalle Amministrazioni soprattutto in regime di forte carenza dei Fondi destinati alla produttività, e di limitarne la spesa futura con un ristretto numero di “premi” attribuiti mediate la valutazione, senza quella scala parametrale che, seppure non sempre pienamente coerente, comunque all’attualità è progressiva e rilevante ai fini economici.

Perché se veramente il problema sono i cosiddetti apicali (che non sono certamente la maggioranza del personale che invece insiste in prevalenza nelle fasce medie delle attuali aree), si può prevedere di aggiungere ulteriori posizioni economiche che garantirebbero le progressioni anche a questo personale. Come la stessa Aran ha proposto a suo tempo per il CCNL della Presidenza del Consiglio.

Ma è di tutta evidenza che l’aggiunta di nuove posizioni economiche basate sulla progressività comporterebbe un maggior esborso a carico del Fondo rispetto ai proposti livelli stipendiali predeterminati e fissi, e siccome non vogliono implementare i Fondi, e quel poco che resta per loro deve essere destinato solo alla produttività (o meglio alle performance), forse il cerchio si chiude.

Il paradosso è che, mentre è tutta da verificare la possibilità di riconoscere le professionalità e il lavoro svolto con l’inquadramento in sede di prima applicazione nelle nuove Aree (su questo il confronto non è ancora iniziato) e i passaggi tra le aree a regime, seppur ripristinati per legge, scontano comunque i vincoli relativi al rapporto con le facoltà assunzionali e con le resistenze delle Amministrazioni ad attivarli, l’unico elemento che è indubitabilmente nella piena disponibilità negoziale, rischia di essere non un’occasione di sviluppo professionale, ma di arretramento.

E non ci vengano a dire, come abbiamo sentito in riunione da una parte del sindacato, che tale problematica può essere superata con le posizioni organizzative, che sappiamo bene come sono state utilizzate finora, la discrezionalità nella loro attribuzione, e comunque la precarietà insita nelle funzioni.

Così come ci ha lasciato alquanto preoccupati la dichiarazione, sempre di parte del fronte sindacale, che la proposta Aran appare positiva nella parte che mira ad azzerare i livelli gerarchici  all’interno delle Aree… ?!?

Insomma la partita dei livelli differenziali stipendiali e l’abrogazione del sistema di progressioni interne alle Aree non è cosa da poco e anche su questo si giocherà una parte importante del rinnovo contrattuale.

La riunione è stata aggiornata a domani, e in quella sede dovremmo discutere di un documento riassuntivo di tutti quelli precedentemente presentati dall’Aran, e su cui verificheremo, punto per punto, lo stato della trattativa.

Siamo giunti in una fase in cui le diverse posizioni si stanno delineando e quindi appare necessario consultare il personale sulle questioni aperte al fine di condividerne gli orientamenti in vista dell’accelerazione del negoziato che il Ministro Brunetta sollecita e che l’Aran pare voler attuare.

Cosa che faremo nei prossimi giorni.

                                                                                                                     La Segreteria Generale

Essendo la bozza ARAN priva delle tabelle riportanti le modalità di distribuzione dei benefici economici dunque, restiamo in attesa di maggiori elementi di analisi, e degli sviluppi delle successive riunioni.

             Cordialissimi saluti.

                                                                                                     IL COORDINAMENTO NAZIONALE FLP DIFESA