Riunione col Sottosegretario On. Mulè, che ribadisce l’impegno dell’AD per la proroga a tutto il 2022 dei 21 milioni della performance organizzativa all’esame della Commissione Bilancio nelle stesse ore. CGIL CISL e UIL si prendono la primogenitura della proposta e ne annunciano l’accoglimento, ma è una bufala: proprio nello stesso giorno del comunicato la Commissione Bilancio boccia l’emendamento. Non vi è dunque più traccia di proroga dell’assegnazione dei 21 milioni nel testo del DDL milleproroghe avviato all’iter parlamentare. Prevista per giugno la disponibilità delle risorse per pagare le progressioni 2021.

Notiziario FLP Difesa n. 13 del 18 febbraio 2022 –

Dopo più di un anno dal suo insediamento, il Sottosegretario alla Difesa con delega alle relazioni sindacali per il personale civile, on. Mulè, ha finalmente convocato in data di ieri 17 febbraio, per la prima volta, le OO.SS. ad un confronto sui temi di interesse, oggetto peraltro di ripetute richieste da parte della nostra O.S. a partire dallo scorso 12 aprile 2021, al primo punto dei quali c’è stato il via libera alla proroga per il 2022 dei 21 milioni  destinati alla performance organizzativa che abbiamo regolarmente percepito negli ultimi anni.

Un via libera da parte delle Commissioni I e IV della Camera, che il SSS Mulè aveva sostanzialmente già dato per fatto, e che successivamente CGIL CISL UIL con nota in data odierna avevano pomposamente annunciato ai lavoratori, attribuendosene naturalmente il merito, come sempre. Purtroppo, le cose non sono andate proprio in questo modo, in quanto le Commissioni Affari costituzionali e bilancio, in sede di voto per la conversione in legge del D.L c.d. “milleproroghe”, hanno bocciato l’emendamento n. 1.119 al DL che prevedeva la proroga per il 2022 dei 21 mln. di € da destinare alla performance organizzativa. Il voto delle due Commissioni, di segno opposto a quello preannunciato dal SSS e poi annunciato da CGIL-CISL-UIL, ha sbugiardato chi improvvidamente, e senza evidentemente alcuna verifica, aveva comunicato ai lavoratori, con nota unitaria di oggi, che “l’emendamento effettivamente presentato dal Sottosegretario Mulè è stato approvato” (i deputati proponenti erano diversi, comunque), attribuendosene palesemente il merito anche strumentalmente in funzione del prossimo voto RSU.

Purtroppo, non è andata così: ne fanno fede i post del 17 febbraio degli on. Gianluca Rizzo e Giovanni Luca Aresta (che pubblichiamo in allegato su questa stessa pagina), che danno notizia della mancata approvazione dell’emendamento “a causa della mancata bollinatura da parte della Ragioneria Generale dello Stato”, e soprattutto il testo dell’Atto Camera n. 3431-A\R (il “milleproroghe”), approvato dalle due Commissioni in data di oggi e che pubblichiamo su questa stessa pagina, che non reca la norma di cui trattasi perché non approvata.

Questi i fatti, nudi e crudi, ad oggi, nelle more di vedere cosa succederà nel voto conclusivo dell’Aula, e poi nel prosieguo dell’iter parlamentare in Senato (ma si parla già di richiesta di fiducia da parte del Governo, anche in considerazione dei tempi molto ristretti utili alla conversione in legge).

Se questi sono i fatti, tre le riflessioni da fare: la prima, è che  evidentemente l’azione del Vertice politico non è stata all’altezza per vincere le resistenze della  Ragioneria Generale dello Stato; la seconda, è che chi come CGIL-CISL-UIL Difesa ha rivendicato il merito dell’operazione, a fronte del risultato negativo, dovrebbe oggi per logica rivendicarne il demerito; infine, come FLP DIFESA, nel prendere doverosamente atto dell’esito infausto ad oggi dell’operazione proroga 2022, diciamo chiaramente che non consideriamo in nessun modo la partita persa, e che, a partire da domani, profonderemo ogni sforzo in tutte le sedi per stabilizzare i 21 mln a partire dal corrente anno

Fatta questa necessaria premessa, veniamo ora ad affrontare nel dettaglio gli altri argomenti di cui si è parlato:

  • Perequazione dei trattamenti retributivi: il SS ha vantato lo stanziamento assegnato con la legge di bilancio per il 2021, n.178/2020, dei 50 milioni di cui 20 al FRD 2021 (grazie anche alla presentazione di appositi emendamenti al DDL di bilancio 2021, presentati da un gruppo di parlamentari su sollecitazione di FLP DIFESA, di cui resta traccia nei notiziari FLP Difesa dell’epoca), con specifica destinazione alle progressioni interne (di cui ha preannunciato la disponibilità economica a giugno), e 30 all’aumento della Indennità di Amministrazione della Difesa. Abbiamo in merito osservato che:
  •  i 20 milioni non hanno potuto essere interamente destinati alle progressioni, non perché sarebbero state presentate meno domande rispetto all’offerta, come sostenuto dal SS, ma a causa del vincolo numerico di posti a concorso (che non poteva superare il 50% del personale in forza) (!).
  • In merito ai 30 milioni di euro destinati all’aumento dell’Indennità di amministrazione della Difesa dal 01.01.2021, la cui distribuzione è oggetto di apposita voce del CCNL FC 2019-2021, FLP DIFESA già con specifica nota ha segnalato a Gabinetto Difesa che la tabella ARAN riporta una errata ripartizione delle assegnazioni ricevute. Infatti è emerso che l’ARAN aveva formulato la tabella di cui sopra tenendo conto del numero di personale in forza alla data del 31.12.2018. Invece i dipendenti beneficiari di tali aumenti dovevano corrispondere a quelli in servizio alla data del 31.12.2020; tale diverso computo porta ad attribuire al personale in forza nel 2021 una quota individuale inferiore, e ad un danno complessivamente stimato in circa 6 milioni di €. La stessa Persociv lo ha rappresentato all’ARAN, che tuttavia non ha modificato la tabella in aumento, come invece avvenuto per il Ministero dell’Interno per identica problematica. Al riguardo, FLP DIFESA ha chiesto al SSSD di avviare tutte le iniziative necessarie per il recupero e la restituzione delle risorse dal MEF al personale civile della Difesa.
  • Gli ulteriori risparmi provenienti dalla riduzione del personale civile e militare per espressa previsione della riforma Di Paola: FLP Difesa ha rappresentato che tali risparmi, regolamentati da legge speciale (la L.244/2012) che prevede di riassegnarli in percentuale al FRD del personale civile della Difesa, non debbano confluire nell’unico Fondo risparmi gestito dal Mef. E anche sulla base di questa considerazione, abbiamo chiesto al SSSD il riavvio del Tavolo tecnico per fare chiarezza su tutti i risparmi maturati e sulle risorse effettivamente a ns. disposizione, prima dell’avvio della contrattazione del FRD 2022.
  • I 72 milioni attribuiti dalla legge di bilancio per il 2020 alla perequazione delle Indennità di Amministrazione. La distribuzione dei citati incrementi fra le diverse Amministrazioni è stata oggetto di specifico DPCM, al quale sono allegate le tabelle riportanti gli importi a ciascuno attribuiti, con gli incrementi percentuali per il 2020 e il 2021 e con efficacia a regime per il 2022. Al riguardo, FLP Difesa rileva che gli importi di cui alla tabella 2, riferiti agli incrementi rideterminati dall’anno 2021, sono per la Difesa incomprensibilmente inferiori a quelli previsti per il 2020 di cui alla tabella 1, mentre invece avrebbero dovuto comprenderli ed assorbirli, con ciò determinando una penalizzazione al posto di un incremento progressivo.

FLP Difesa sollecita dunque un efficace e urgente intervento verso gli organi competenti (MEF, F.P. e PCM) per la corretta determinazione degli importi attribuiti alla Difesa con la Tabella 2, prima della definitiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DPCM.

  • Assunzioni: nonostante le reiterate segnalazioni di una situazione organica in caduta libera, che ha generato molte criticità, e in particolare il collasso dell’Area Industriale e della Marina, il S.S. rappresenta una prospettiva giudicata risolutiva: l’assunzione in tempi rapidi (ne preannuncia l’avvio per il prossimo mese di giugno) delle 3.481 unità previste dal Piano Triennale per il fabbisogno del personale 2021-2023, a seguito della imminente emanazione del relativo DPCM, in quanto il relativo Decreto è già stato registrato alla Corte dei Conti; e vanta la recente assunzione dei 48 F.A. vincitori del concorsone da poco terminato.

In merito abbiamo segnalato  che non condividevamo l’ottimismo dimostrato, alla luce di diversi elementi che portano a una visione molto meno entusiasta: le previsioni assunzionali legate al precedente PTFP, quelle sostenute da apposite leggi (i 294 tecnici di cui alla legge di bilancio 2019 per gli Arsenali, i 10 stabilimenti dell’AID e altri; i 315 tecnici previsti nella legge 126/2020 per l’Arsenale di Taranto; i 431 previsti nella legge di bilancio 2021), non hanno trovato da ormai molto tempo attuazione,  e vengono assorbite dal nuovo PTFP; né è stata prorogata, come pure FLP Difesa aveva ripetutamente segnalato e chiesto, la norma del COM scaduta a dicembre 2020, che prevedeva una riserva del 60% dei posti a concorso in favore degli enti dell’area industriale.

E intanto  l’AD  adotta soluzioni più mirate alla mera sopravvivenza che ad un vero ricambio generazionale al suo interno, quali:  – adeguamenti organici che sottendono alla sostituzione del personale civile con quello in divisa (non ultima la sostituzione di quello in posizioni organizzative e dirigenziali), piuttosto che il mancato ricorso a trasparenti interpelli interni per la sostituzione di funzionari/dirigenti in uscita; – il ricorso ad una riconversione professionale spinta, con conseguente perdita delle professionalità riconvertite, e che si cerca di sostenere mediante incentivazioni economiche da attingersi dal FRD (vedasi la proposta delle indennità per il gruisti nel FRD 2021, che abbiamo arginato); – l’adozione di provvedimenti  di liberalizzazione ed esternalizzazione verso ditte private delle attività tecnico-industriali (ciò che risulta sia per le attività manutentorie degli Arsenali che per la gestione dei Fari, e per i Poli); – il silenzio più assordante nelle relazioni sindacali nazionali e locali, e la piena disapplicazione dei principi di trasparenza delle scelte operate (ne è segnale l’azzeramento delle sessioni informative presso gli Stati Maggiori).

E anche siamo molto preoccupati in ordine ai contenuti del nuovo testo unificato di DDL di modifica del Codice dell’Ordinamento Militare in esame alla Commissione Difesa della Camera, che prevede per il solo personale militare la proroga temporale delle riduzioni indicate dalla legge 244/2012, l’aumento degli arruolamenti ed i benefici anche economici, escludendone totalmente il personale civile .

In virtù delle predette motivazioni, la FLP DIFESA ha richiesto al SSSD Mulè la urgente rivisitazione della Legge 244/2012, e comunque, l’inserimento della proroga temporale della riduzione anche per il personale civile, l’avvio delle procedure concorsuali e le successive assunzioni, posto che fra gli obiettivi mancati è rilevante il mancato bilanciamento (50-25-25) dei tre capitoli di spesa del Ministero (personale, esercizio e investimenti).

Il SS nella replica si è impegnato a convocare con congruo anticipo le OO.SS. entro fine aprile c.a. per fare il punto di verifica della Legge 244/2012, ed ha escluso tassativamente la volontà politica di privatizzare, richiamando anzi l’impegno alle assunzioni assunto per Baiano di Spoleto, Gaeta, ed altri. Certo apprezziamo le rassicurazioni dell’on. Mulè, ma l’esperienza maturata nell’ultimo decennio e gli annunci più volte lanciati nel tempo “di imminente emanazione dei bandi di concorso” poi non concretizzatisi, ci portano ad essere ancora solo cautamente ottimisti, posto che le scelte e le decisioni finali sono sempre legate ai provvedimenti legislativi votati dal Parlamento, troppo spesso ormai a noi sfavorevoli, e peraltro in clamoroso contrasto con le scelte economiche e giuridiche adottate invece a beneficio della componente militare.

A margine, il SS ha assicurato tutto il suo impegno a velocizzare i passaggi interni fra le aree, con l’azzeramento della 1^ Area e il suo transito nella 2^, e ai passaggi  dalla 2^alla 3^ area, come previsto dal nuovo CCNL FC.

Infine l’on. Mulè ha risposto in modo deciso alla richiesta di FLP Difesa di attivare un tavolo tecnico in materia di benefici pensionistici per lavori insalubri, polverifici, ribadendo che non può esservi alcuna apertura: resta solidamente confermata la disciplina attualmente vigente, come sostenuta da norme e da pronunciamenti della Corte dei Conti.

La riunione si è conclusa con la richiesta da parte del SS di avere dei contributi da parte delle OO.SS. che consentano il proseguo del confronto, e con l’impegno di rivedersi entro la fine di aprile. Restano aperte le richieste di FLP Difesa in merito all’attivazione di tavoli tecnici per le problematiche degli ex militari e per la revisione delle procedure di mobilità, già prevista con il precedente SS, on. Tofalo.

E’ tutto, cordialissimi saluti .

IL COORD. NAZIONALE FLP DIFESA  Maria Pia BISOGNI – Pasquale BALDARI

All. 1 :  2022.02.18 ATTO CAMERA 3431-A-R – decreto milleproroghe

All. 2 : 2022.02.17 post FB su 21 miilioni – RIZZO e ARESTA