Progressioni verticali in deroga: il tempo stringe, e ancora nessuna certezza. Dopo l’inconcludente avvio di confronto della scorsa settimana, in cui l’AD non ha fornito dati concreti sulle progressioni verticali, FLP Difesa fa il punto di situazione. Le differenze fra progressioni in modalità “ordinaria” e in modalità “in deroga”. Le risorse certe di cui ai DPCM 2019 e 2022 da destinare alla modalità ordinaria consentirebbero 100 passaggi dalla 1^ alla 2^ area e 50 dalla 2^ alla 3; quelle di cui alla legge di bilancio per il 2022 (poco più di 6 milioni di euro), secondo un nostro calcolo a spanne, meno di 200 passaggi in deroga.

Notiziario FLP Difesa n. 62 del 03 ottobre 2023 –

Dopo la riunione meramente interlocutoria tenuta la settimana scorsa a Persociv, di fatto priva di elementi concreti utili all’effettivo confronto sulle progressioni verticali in deroga (che bisognerebbe invece definire al più presto per arrivare in tempo entro la fine del 2024), approfondiamo in proprio e ricapitoliamo di seguito quanto finora a disposizione in materia.

Le principali norme di riferimento per l’effettuazione delle progressioni verticali sono:

  • il lgsvo 150/2009, che prevede che le progressioni economiche siano attribuite in modo selettivo, ad una quota limitata di dipendenti, valutati in base alle competenze professionali, ed ai risultati di performance;
  • L’ art. 17 dell CCNL FC 2019-2021 (progressioni ordinarie), che stabilisce che ai sensi dell’art. 52 c. 1bis d. lgs 165/2001, le progressioni tra le aree avvengono tramite procedura comparativa basata su:
  • Valutazione positiva degli ultimi tre anni di servizio
  • Assenza di provvedimenti disciplinari;
  • Possesso dei titoli previsti dall’ordinamento;
  • Possesso di competenze professionali/di studio;
  • Numero e tipologia degli incarichi rivestiti,

con riserva di almeno il 50% dei posti per l’accesso dall’esterno;

  • L’art. 18 – norme di 1^ applicazione del CCNL FC 2019-2021 (procedure speciali in deroga ai sensi dell’art. 52 c 1bis-s del d. lgs 165/2001) , che prevede invece che “…In fase di 1^ applicazione del NOP e comunque entro il 31 dicembre 2024…” (ma l’AD ventila l’ipotesi di una proroga in sede di rinnovo del CCNL FC), la progressione fra le aree abbia luogo mediante procedura valutativa, dei requisiti:
  • Per le progressioni dalla 1^ alla 2^ area:
    • diploma di scuola secondaria di 2° grado+ 5 anni di anzianità nella 1^ area (NB: la norma non pone vincoli in merito all’intervallo di tempo intercorso dall’ultima progressione, perciò vi è una elevata probabilità che i vincitori delle progressioni orizzontali 2023 superino anche quelle verticali);

oppure, in alternativa, il titolo di studio inferiore, e dunque

  • diploma dell’ obbligo scolastico + 8 anni di anzianità in 1^ area;
  • per le progressioni dalla 2^ alla 3^ area:
    • laurea (triennale/quinquennale) e almeno 5 anni di anzianità nella 2^ area;

oppure, in alternativa, il titolo di studio inferiore, e dunque

  • diploma di scuola secondaria di 2° grado e almeno 10 anni in 2^ area.

Per le progressioni in deroga è previsto il confronto con le parti sindacali sui criteri di selezione e sul peso dei diversi titoli (di cui nessuno può essere inferiore al 25%, con riferimento a:

  • esperienza maturata nell’area di provenienza (anzianità di servizio);
  • titolo di studio (per il quale si pone il problema di come dare efficacia alla deroga sul titolo di studio prevista dal contratto);
  • competenze professionali (percorsi formativi, altri titoli di studio);
  • può (ma non DEVE) esservi ricompresa la valutazione della performance.

 

Ma quali sono le risorse e quanti i posti su cui contare? Vediamo di quali elementi disponiamo a oggi:

  1. sono stati da tempo autorizzati con DPCM concorsi per:
  • 50 posti in 2^ area + 50 in 3^ (DPCM 20.06.2019) ;
  • 150 posti in 2^area + 50 in 3^ (DPCM 29.03.2022),

da effettuarsi con procedura ordinaria tenendo conto che su questi grava il vincolo assunzionale della riserva del 50% dei posti all’esterno: nonostante le assicurazioni di Persociv, i relativi bandi non sono stati pubblicati, e ci sarebbe da verificare se le relative risorse sono rimaste alla Difesa oppure sono al MEF… ;

  1. nel corso dell’estate sono state certificate in €. 6.022.085 le risorse destinate alle progressioni in deroga finanziate dalla legge di bilancio per il 2022 (0,55% del monte salari 2018); con tali risorse si potrebbero supportare, secondo un calcolo a spanne, circa 200 progressioni dalla 1^ alla 2^ area, oppure circa 170 dalla 2^ alla 3^ area (fatte salve tutte le possibili combinazioni delle due componenti). Come ribadito da ARAN-FP-MEF, queste risorse possono essere invece integralmente destinate a queste progressioni in deroga, in quanto finalizzate a sostenere in sede di prima applicazione i nuovi ordinamenti professionali.
  2. L’ ARAN attesta che a queste risorse possono essere poi associate, per lo stesso fine, ulteriori risorse destinate ad assunzioni, ma per queste ultime bisognerà di nuovo far salvo il 50% dei posti per l’esterno.

L’AD, che non ha finora prodotto alcun documento  su cui articolare il confronto, aveva invece relazionato sulla materia ipotizzando progressioni verticali per  150 posti per la 2^ area e 50 per la 3^ mentre non possono essere previste in questa sede progressioni per la 4^ area; (numeri che l’AD ricomprende nelle 1393 unità previste dal Piano Triennale del Fabbisogno del Personale di cui 5 dirigenti, 4 professori/ricercatori, 95 funzionari e 1289 di 2^ area); e prevede di applicare a questi numeri la riserva del  50% alle assunzioni dall’esterno, da finanziare con le risorse autorizzate, non escludendo però la possibilità di altri finanziamenti. Ma ha tenuto comunque a ribadire che approfondimenti in materia sono tuttora  in corso.

Questi dati, pur con tutte le precazioni e le riserve, non ci tornano e aprono il varco a molte domande di chiarimento e revisione sul piano della quantificazione delle risorse e dei numeri a concorso. Intanto val la pena rilevarne la esiguità, che dimostra come non sia immaginabile a queste condizioni dare risposte alle storiche legittime aspirazioni di tanto personale, non ultimo quello  attualmente in 1^ area, cui pure tante promesse sono state fatte…  E poi comunque osserviamo:

  • come siamo lontani dalle previsioni dei fabbisogni di personale di cui al PTFP 2023-2025 (le 1393 unità sopracitate, che non dovrebbero ricomprendere le progressioni in deroga), e che potrebbero dar luogo a concorsi solo dopo la emanazione di apposito DPCM, nei primi mesi del  2024);
  • come anche gli stessi numeri del PTFP non siano adeguati alle reali esigenze maturate in Difesa dopo il massiccio esodo di personale civile degli ultimi anni, e dunque come sia necessario che l’AD rimoduli in aumento il fabbisogno di personale nel Piano Triennale del Fabbisogno del Personale 2024-2026.
  • come siamo terribilmente in ritardo, posto che gli strumentali rinvii voluti dalla triplice non hanno consentito già a fine 2022 la firma sull’accordo sulle competenze delle famiglie professionali, necessario per l’integrazione del PTFP 2023-2025 e l’avvio delle progressioni in deroga.

Aspettiamo ora la prossima convocazione, sperando che si possa entrare finalmente nel merito.

Per ora è tutto, cordialissimi saluti.

IL COORDINAMENTO NAZIONALE FLP DIFESA Maria Pia BISOGNI – Giampietro CROCETTI – Pasquale BALDARI