Pervengono allarmate segnalazioni di molti colleghi oggi pensionati, in merito al ritardo nell’adeguamento del trattamento economico di pensione e del TFS e FLP Difesa scrive al S.S. alla Difesa on. Perego. Mancano gli aggiornamenti per i cessati dal servizio nel 2020 e 2021 sia per gli aumenti contrattuali 2019-2021 che per le eventuali progressioni economiche 2021. Bloccati i cessati 2022 e 2023, per i quali devono comunque essere applicati gli aumenti di quel CCNL, in vista anche di quello successivo non ancora sottoscritto, e gli adeguamenti delle progressioni 2022 e 2023.

Notiziario FLP Difesa n. 21 del 26 marzo 2024 –

Dopo le allarmate segnalazioni di tanti ex colleghi oggi in pensione, in merito al mancato adeguamento del trattamento pensionistico e del TFS, FLP Difesa ha rappresentato la questione al Gabinetto del Ministro, mettendo per conoscenza il CUSI e Persociv, con la nota di seguito riportata.

La scrivente O.S. ha ricevuto segnalazioni allarmate in merito alla criticità emersa, riguardante il personale della difesa collocato in pensione negli anni 2020-2021-2022-2023 che a tutt’oggi non ha ricevuto l’adeguamento pensionistico e del Trattamento di Fine Servizio.

Non si può non tener conto del fatto che tale ritardo rappresenti un danno economico rilevante per i pensionati, spesso costretti ad accendere mutui presso gli istituti di credito per far fronte a imprevisti o spese per i propri bisogni; certo le cifre di interesse non sono elevate in assoluto, ma significative per chi come gli ex dipendenti della difesa percepisce mediamente 1500 euro mensili per oltre 40 anni di servizio.

I dati in nostro possesso evidenziano che:

  • manca l’aggiornamento per tutti i cessati dal servizio nel 2020 e nel 2021 (circa 1700) sia per quanto riguarda l’applicazione degli aumenti contrattuali relativi al CCNL 2019-2021 che per quanto riguarda le eventuali progressioni economiche del 2021;

per tutti coloro che sono cessati negli anni 2022 e 2023, non essendo ancora sottoscritto il nuovo CCNL FC (pur già scaduto), non è possibile procedere ad alcun aggiornamento, anche se per questi colleghi in alcuni casi manca comunque l’applicazione del contratto 2019-2021 e degli eventuali sviluppi economici maturati negli anni 2022 e 2023.

Risulta che le cause di tale disservizio siano da attribuire:

  • alla critica carenza di personale negli uffici preposti ad aggiornare le spettanze economiche per i cessati dal servizio, ci riferiamo in particolare al CNAE (Centro Nazionale Amministrativo Esercito) e alla Direzione Generale del Personale Civile.
  • Alla scarsa collaborazione con l’INPS, che non metterebbe a disposizione degli organismi amministrativi della Difesa la piattaforma informatica già utilizzata dall’Istituto: una collaborazione che permetterebbe di abbreviare i tempi di definizione delle pratiche fino a poche ore per ciascuna pratica.

In conclusione, si chiede un urgente intervento di codesto Gabinetto, teso da un lato a mettere a disposizione risorse umane (anche militari) idonee a dare un contributo lavorativo non limitato nel tempo agli organismi citati, e dall’altro a promuovere presso la direzione Generale dell’INPS forme di più efficace collaborazione con il Ministero della Difesa e la eventualità di una almeno parziale condivisione delle piattaforme informatiche utilizzate dall’ INPS.

LA COORDINATRICE GENERALE – Maria Pia BISOGNI

Restiamo in attesa di conoscere gli sviluppi della questione, vi terremo aggiornati.

Cordialissimi saluti a tutti

p. il COORDINAMENTO NAZIONALE FLP DIFESA     Maria Pia BISOGNI-Giampietro CROCETTI