Notiziario n. 96 del 6 settembre 2018 –
Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, gen. Salvatore Farina, è stato nominato al vertice della più importante F.A. del nostro Paese in sostituzione del gen. Danilo Errico che ha lasciato il servizio attivo, ed ha poi assunto l’incarico effettivo a far data dal 27 febbraio 2018.
A pochi giorni dal suo insediamento, ha inviato agli Uffici dello SME, ai Comandi Nazionali di settore (COMLOG, etc) e agli AA.CC. nazionali e territoriali la nota prot. n. 61639 datata 26 marzo 2018 con la quale ha dettato “le linee di indirizzo” in qualità di nuovo Comandante in capo della F.A., il cui testo pubblichiamo su questa stessa pagina in allegato 2.
Nel leggere la predetta nota, siamo rimasti francamente molto colpiti dal fatto che la componente civile risulta sostanzialmente assente nella prospettazione che ne fa il gen. Farina, che è tutta orientata su questioni che riguardano la F.A. nel suo complesso, ma tutte comunque riferibili alla componente militare: esempio la formazione, che non contiene neanche un minimo accenno a quella del personale civile.
La predetta “dimenticanza” fa il paio con un’altra “dimenticanza”. Ci riferiamo al fatto che, a distanza di oltre sei mesi dall’assunzione dell’incarico, il gen. Farina non ha ancora avuto il tempo per incontrare le Rappresentanze nazionali delle OO.SS.
Un impegno del tutto tradizionale e da tanti anni oramai consolidato in ambito Difesa, che si inserisce nel giro di incontri, istituzionali ma anche interni alla F.A., che il nuovo Capo di SM fa di norma ad inizio mandato (ora triennale). Una tradizione rispettata peraltro anche dal suo predecessore, il gen Danilo Errico, che incontrò per la prima volta le OO.SS. nazionali in data 9 giugno 2015 (vds Notiziario n. 59 di pari data), seguito qualche settimana più tardi dal secondo incontro avvenuto in data 29 luglio (vds. Notiziario n. 83 di pari data), e al quale ne sono poi seguiti altri, e che hanno contribuito a tenere sui giusti binari il rapporto con la F.A., almeno sino alla vicenda legata alla cancellazione dei buoni pasto per alcuni Enti di Napoli. Un rapporto positivo, dunque, che ci auguriamo prosegua in futuro.
Un impegno al quale hanno sempre assolto anche tutti gli altri Vertici tecnici della Difesa, dai Capi di SM al Segretario Generale/DNA, e per ultimo anche la massima autorità politica del Dicastero, la nuova Ministra Trenta, che ha incontrato le OO.SS. in data 19 luglio u.s. (vds Notiziario n. 78 di pari data), e dunque a poco meno di 45 giorni dall’assunzione formale dell’incarico e dal giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica (1 giugno 2018).
Se questa è la prassi in essere da molti anni nella Difesa, siamo sicuri che il ritardo registrato nella messa in agenda del primo l’incontro del nuovo Capo di SME con le OO.SS. sia dovuto solo a impedimenti di natura oggettiva, legati ad altri impegni, e non certamente a mancanza di attenzione nei confronti della componente civile, e men che mai a sottovalutazione del ruolo delle Rappresentanze sindacali, e siamo pertanto certi che il gen. Farina troverà sicuramente il tempo per incontrare, dopo il COCER Esercito (riunione in sala Diaz del 25 luglio, a cui si riferisce l’immagine che accompagna nel nostro sito la pubblicazione di questo Notiziario), anche le OO.SS. rappresentative del personale civile della Difesa.
Un incontro che, al di la della ritualità dell’appuntamento, noi auspichiamo serva anche “a definire i percorsi e le modalità di carattere generale attraverso il quale si darà forma e sostanza al rapporto tra le OO.SS. nazionali e il Capo dell’Esercito e, più a valle, al rapporto con le strutture di vertice della F.A. (RGF/OO.SS. e DIPE in primis), anche con riferimento ai provvedimenti di riordino”, come si legge nella lettera qui pubblicato in allegato 1 che abbiamo inviato in data odierna al gen. Farina.
(Giancarlo Pittelli)
Allegato 1: 06.09.18 – Lettera a Capo SME richiesta incontro
Allegato 2: 26.03.2018 – Linee di indirizzo del Capo di SME
ULTIMORA 07.09.2018 –
Pubblichiamo la nota SME n. 63592 del 13.08.2018, di cui siamo venuti in possesso solo ora, e relativa al differimento al 2019 dei provvedimenti di soppressione dei CEDOC (CEntri DOCumentali)