Notiziario FLP Difesa n. 63 del 25 giugno 2020 –
In questi giorni, sembrerebbe muoversi qualcosa a livello politico per alcune problematiche ultraventennali afferenti l’Area industriale della Difesa e che la FLP DIFESA rivendica soluzioni da tempo in tutte le sedi (vds. Notiziario FLP DIFESA n. 92 del 15 ottobre 2019. In data 23 giugno u.s., con la presenza per il Governo dei Sottosegretari di Stato per la Difesa Calvisi e Tofalo, la Commissione Difesa del Senato ha concluso l’esame dell’”Affare assegnato sullo stato e sulle funzioni degli enti dell’area industriale della difesa (n. 257)” con l’approvazione della risoluzione Doc. XXIV, n. 19. La presidente GARAVINI, in qualità di relatrice, ha presentato in votazione uno schema di risoluzione, frutto delle attività di approfondimento svolte e degli elementi emersi dal ciclo di audizioni fra cui quella con il Cte Logistico della Marina, amm. E. Serra (vds. NOTIZIARIO N. 60 DEL 4 LUGLIO 2019), con il Cte Log. dell’Esercito, gen. P.F. Figliuolo (vds. NOTIZIARIO N. 64 DELL’11 LUGLIO 2019), con le OO.SS. della Difesa (vds. NOTIZIARIO N. 67 DEL 23 LUGLIO 2019), con il Capo SMD GEN. VECIARELLI (vds. NOTIZIARIO N. 76 DEL 29 AGOSTO 2019) e con il Capo di SMM, Amm. Cavo Dragone (vds. Notiziario FLP DIFESA n. 73 del 5 agosto 2019) e dalle visite effettuate ad es. all’Arsenale MM Taranto (vds. NOTIZIARIO N. 82 DEL 17 SETTEMBRE 2019), all’Arsenale Militare di Messina, all’Arsenale MM di La Spezia e al Polo di manutenzione pesante di Piacenza, ed ha sottolineato che gli stabilimenti, gli arsenali e le altre strutture dell’area industriale della Difesa:
- Svolgono funzioni essenziali per garantire l’autonomia e la piena funzionalità dello strumento militare, assicurando le competenze e le condizioni tecniche, infrastrutturali e di sicurezza degli interventi sugli assetti operativi;
- Rappresentano uno strumento diretto e efficace per garantire il costante supporto tecnico-logistico e manutentivo alle attrezzature dell’intero comparto.
- Sono strutture indispensabili per garantire l’efficienza e la prontezza dei mezzi e degli armamenti della Difesa e dunque assetti strategici a cui il Paese non può rinunciare, innanzitutto per motivi di sicurezza perché sarebbe pericoloso demandare il funzionamento dei propri assetti militari solamente a dei manutentori privati, magari stranieri, fornitori dei diversi sistemi, e poi perché tutelano il corretto funzionamento anche di tutti quegli strumenti militari (navi, carri armati, veicoli militari, armamenti) la cui manutenzione non sia più garantita da uno specifico contratto di supporto e manutenzione tecnica.
Inoltre, la presidente GARAVINI ha evidenziato il forte stato di sofferenza degli enti in questione, sia per il carente rinnovamento infrastrutturale (cui peraltro cercano di fare fronte le misure contenute nel DL 34/2020), sia per la forte contrazione degli organici, in particolare nei ruoli tecnici del personale civile della Difesa, rimarcando che tale contrazione potrebbe, nel giro di pochi anni, produrre effetti negativi irreversibili sulla funzionalità delle strutture in questione. Pertanto, stante il quadro di riferimento, ha sostenuto che gli impegni al Governo contenuti nello schema di risoluzione appaiono di cruciale importanza, anche considerato che dagli enti dell’area tecnico industriale dipendono la manutenzione dei mezzi e degli armamenti in uso alle Forze armate.
Nel rimandare al testo integrale della risoluzione approvata all’unanimità, che si pubblica in questa pagina in allegato 1, si riporta solo la parte finale:
“impegna il Governo:
- a) a considerare gli investimenti per il rilancio dell’area industriale della Difesa come possibile importante volano per la ripresa economica del Paese dopo la grave contrazione determinata dall’emergenza Covid-19;
- b) a proseguire, anche con un piano straordinario, gli interventi avviati per l’assunzione di nuovo personale qualificato, con profili tecnici e amministrativi, considerando anche la possibilità di utilizzare modalità innovative di assunzioni fondate su percorsi formativi specifici, in collegamento diretto con le realtà istituzionali, industriali, universitarie e scolastiche dei territori;
- c) a valutare una rimodulazione della tempistica di applicazione della legge n. 244 del 2012 (che è in fase di rivalutazione complessiva), anche esercitando la previsione già contenuta nella stessa legge; così da evitare di disperdere ulteriormente l’alto e qualificato patrimonio professionale fin qui maturato da quelle persone ormai prossime all’uscita, con riferimento ad un’età media del personale che è ormai giunta alle soglie dei 59 anni;
- d) a garantire un generale rinnovo infrastrutturale delle strutture, in particolare dei poli di mantenimento e degli arsenali, superando le attuali, gravi, criticità, derivanti dalla vetustà degli immobili e dall’obsolescenza degli impianti, non sempre adeguati agli interventi sui mezzi di nuova introduzione, al fine di garantire adeguate condizioni di sicurezza e continuità delle produzioni, con interventi di adeguamento tecnologico e efficientamento energetico, tanto sul piano infrastrutturale quanto su quello impiantistico;
- e) a svolgere una ricognizione complessiva del patrimonio immobiliare attualmente in uso agli enti industriali della difesa, individuando le porzioni eventualmente non più funzionali allo svolgimento delle loro attività, valutando tutti gli strumenti per la loro valorizzazione, anche attraverso l’utilizzo di fondi della programmazione dell’Ue, oltre che le ipotesi di dismissione a favore di altre amministrazioni dello Stato o di enti locali, in sinergia con l’azione delle strutture deputate alla gestione del patrimonio immobiliare della difesa, a partire dalla Task force per la valorizzazione degli immobili della Difesa, da Difesa servizi spa e dall’Agenzia industrie difesa;
- f) in riferimento alla specifica realtà degli arsenali, a valutare la possibilità di re-internalizzare le attività a medio contenuto tecnologico (con possibili significativi contenimenti di spesa), considerando che quelle a basso contenuto tecnologico possono essere facilmente reperite presso l’indotto locale (con un positivo rapporto costo-efficacia e un potenziale volano economico per le piccole e medie imprese);
- g) valutare di prorogare la durata del piano pluriennale di interventi già previsto per adeguamento e ammodernamento degli stabilimenti della Marina (c.d. “piano Brin”), istituendo altresì analoghi strumenti per gli altri enti. “
Dunque la Commissione ha adottato una risoluzione che recepisce sotto diversi aspetti le analisi, le osservazioni e le proposte formulate dalla nostra O.S., di cui c’è traccia nel documento – che ripubblichiamo in allegato 2 – presentato alla stessa Commissione Difesa del Senato nel corso della audizione lo scorso 23 luglio 2019 e del quale abbiamo a suo tempo riferito col Notiziario n.67 di pari data.
Data la rilevanza della risoluzione adottata dalla Commissione Difesa del Senato, le criticità denunciate, e la necessità di procedere al loro superamento, FLP DIFESA ha provveduto ad inviare una lettera al Ministro della Difesa, che si pubblica in allegato 3, richiedendo la convocazione, in modalità di videoconferenza stante l’attuale fase emergenziale da Covid-19, per gli approfondimenti ed interscambi utili alle iniziative da avviare.
Allegato 1 : 2020.06.23 Commissione Difesa
Allegato 2 : 23.07.2019 – Documento FLP DIFESA x audizione Comm. Dif. Senato – problematiche Enti Indust.
Allegato 3 :25.06.2020 let al Ministro su Commissione Difesa
- LA SEGRETERIA NAZIONALE FLP DIFESA
Maria Pia BISOGNI – Pasquale BALDARI