La lettera del Segretario Generale della confederazione CSE Marco Carlomagno alla Ministra Dadone sul “rientro in sicurezza”: necessario intervenire sulla materia e fornire chiarimenti operativi per arginare fughe in avanti e comportamenti rischiosi da parte delle P.A. . E’ necessario evitare l’applicazione indiscriminata della norma che prevede la deroga all’art. 87 del D.L. 18 marzo 2020, fare una ricognizione attuale delle attività telelavorabili, assicurare rientri in sicurezza, tutelare i lavoratori “fragili”. Domani 6 agosto è convocato l’incontro OO.SS.- Funzione Pubblica in materia di “lavoro agile”.

Notiziario FLP Difesa n. 74 del 05 agosto 2020 –

Marco Carlomagno, Segretario Generale della CSE

Pubblichiamo di seguito il Notiziario n. 32 del 31 luglio 2020 della Confederazione Indipendente Sindacati Europei, che riferisce della richiesta alla Funzione Pubblica di intervenire sulla materia del riavvio delle attività in presenza di cui alla deroga all’art. 87 del DL 18 marzo 2020, formulando istruzioni di dettaglio indispensabili per evitare l’applicazione indiscriminata della norma, con particolare riguardo alla necessità di effettuare una ricognizione delle attività telelavorabili, di assicurare che il rientro si svolga comunque in totale sicurezza, di assicurare specifiche garanzie per i lavoratori “fragili”.

Come è noto nei giorni scorsi la Confederazione CSE, unitamente alle altre confederazioni, ha sottoscritto con la Ministra per la Pubblica Amministrazione un nuovo Protocollo sicurezza per definire congiuntamente tutte le misure idonee a garantire un graduale riavvio delle attività in presenza, garantendo la massima sicurezza alle lavoratrici, ai lavoratori e ai cittadini che frequentano gli Uffici pubblici.

 Le misure del Protocollo coesistono con il nuovo quadro normativo delineato dalla conversione in legge del Decreto rilancio che all’art. 263 detta nuove misure in materia di lavoro agile, sia nella fase transitoria fino al 31 dicembre 2020, che a regime.

 Ma è proprio tale norma che nella sua applicazione sta creando numerose difficoltà interpretative,  per la sua oggettiva  formulazione contradditoria che sta portando a pericolose fughe in avanti in numerose amministrazioni.

 Comportamenti e azioni che non tengono conto della situazione sanitaria ancora critica, in particolare a livello internazionale, e che non è questo certamente il momento di prevedere rientri del personale in forma generalizzata, vanificando tra l’altro l’esperienza di questi mesi che ha dimostrato come il lavoro agile, seppure emergenziale, sia una formidabile occasione per innovare i processi, garantire i servizi a cittadini e imprese, conciliare i tempi vita lavoro, tutelare la sicurezza e la salute pubblica.

 Che la situazione necessiti ancora di una particolare attenzione lo dimostra la proroga di queste ore dello stato di emergenza nazionale fino al 15 ottobre 2020.

 Ecco il perché la Confederazione CSE nella giornata di ieri ha inviato una nota alla Ministra Dadone – allegata al presente notiziario – nella quale, oltre a sollecitare una modifica normativa da apportare al più presto con uno dei decreti di prossima emanazione, chiede di diramare  da subito opportune istruzioni che, seppure all’interno del quadro normativo vigente, superino le interpretazioni restrittive, punitive e pericolose di queste ore, e garantiscano il pieno rispetto dei contenuti del Protocollo sottoscritto.

la Segreteria Generale FLP

Pubblichiamo su questa pagina in allegato 1, la lettera del Segretario Generale CSE Marco Carlomagno alla Ministra Dadone, e in allegato 2 la mail di convocazione del Ministro P.A. per il giorno 6 agosto p.v. ore 17,30, avente ad oggetto il “lavoro agile”.

Cordialissimi saluti                                                        IL COORDINAMENTO NAZIONALE FLP DIFESA

Allegato 1: 2020.07.30 nota CSE alla Ministra Dadone

Allegato 2: 2020.08.04 PCM-DFP – convocazione 06.08.2020 ore 17,30 – lavoro agile