La bozza del Piano Organizzativo per il Lavoro Agile (POLA) e le osservazioni di FLP Difesa: i dati complessivi della fase emergenziale non distinguono l’esperienza dell’area tecnico amministrativa da quella delle periferie; c’è bisogno di regole comuni per la compiuta attuazione degli obbiettivi previsti dalla norma, e cioè l’accesso alle attività telelavorabili ad almeno il 60% dei richiedenti. Fondamentale a tal fine una catalogazione delle attività telelavorabili valida per TUTTE le FF.AA./Aree/Articolazioni, ed una omogenea mappatura. La proposta di un Osservatorio per monitorare gli sviluppi operativi.

Notiziario FLP Difesa n. 27 del 14 aprile 2021 –

Di recente Persociv ha sottoposto alle OO.SS.  la bozza del POLA (Piano Organizzativo per il Lavoro Agile) per la Difesa, che doveva essere inviata alla Funzione Pubblica già entro il 31/01 (diverse sono le Amministrazioni inadempienti). Il documento (che pubblichiamo in questa pagina in all.1) riporta una ampia disamina della materia, ed ampi richiami ai principi ed agli obbiettivi della normativa in materia, a partire dall’esperienza del lavoro agile emergenziale.

FLP Difesa ha inviato a Persociv le proprie osservazioni e proposte (che pubblichiamo in questa pagina in all. 2), anche in vista della definitiva elaborazione del Regolamento del Lavoro Agile, in via di redazione. Questi i punti oggetto delle osservazioni:

  1. I dati: Sono stati collocati in lavoro agile emergenziale 2020 n. 18.622 dipendenti (12.985U e 637D) per complessive 337.215 giornate; il dato avvalora l’effettivo utilizzo dell’istituto, ma non consente di capire le differenze di comportamento nei diversi territori. Questione non di poco conto, da tempo rappresentata da questa O.S., posto che è sulla base di questi dati che saranno quantificati i numeri dei futuri accessi al l.a., da garantire ad almeno il 60% dei lavoratori che ne facciano richiesta.
  2. Attività non telelavorabili: sono state individuate, lasciando però margine di valutazione positiva in base alle specifiche modalità di espletamento. FLP Difesa propone che vengano comunque incentivati per tali fattispecie la formazione e l’aggiornamento in modalità agile, come già avvenuto in sede di emergenza COVID19. Non si condivide invece l’inserimento fra le fattispecie non telelavorabili la “gestione contratti”, posto che questa attività rientra fra le attività amministrativo-contabili già efficacemente telelavorate in emergenza.
  3. OIV e schede di valutazione: sono oggi previsti nelle schede di valutazione della performance specifici obbiettivi/indicatori. Non può tuttavia sfuggire la disomogeneità tra la dirigenza civile e quella militare (a quest’ultima afferisce la quasi totalità degli enti – a spanne, 1011 meno gli 87 Enti dell’area t.a. centrale), che non risulta essere parimenti valutata… lasciando così formalmente l’attuazione della norma in capo ad uno sparuto gruppetto di dirigenti civili!!!
  4. la Formazione: abbiamo i numeri dei partecipanti civili ai corsi organizzati in materia presso SNA e presso DIFEFORM. Come più sopra detto, il POLA non menziona analoga attività dei confronti della componente militare, e ciò determina l’esistenza di due compartimenti stagni nello stesso Ministero, che non contribuiscono allo stesso POLA, lasciando intravedere il rischio che il lavoro agile continui ad essere pressoché esclusivo appannaggio della sola area tecnico-amministrativa centrale. In ogni modo, FLP Difesa ha sollecitato l’incentivazione della formazione on line per tutte le tipologie professionali, con beneficio di risparmio riguardo alle spese di missione, e di conseguente maggior accesso per il personale delle sedi periferiche.
  5. La mappatura: Il POLA riporta le sole fattispecie telelavorabili per l’area centrale, rinviando alle altre aree la determinazione nei propri ambiti di competenza. Noi riteniamo invece che il POLA debba indicare le fattispecie delle attività telelavorabili come presupposto a fattor comune per TUTTE le aree della Difesa, onde evitare che resti in capo alle singole FFAA/Aree/Dirigenti una discrezionalità che, come verificato in emergenza, ha molte volte dato luogo a situazioni contraddittorie anche all’interno dello stesso Ente. Solo così daremo la stura alla corretta quantificazione dei possibili accessi al l.a., e delle risorse necessarie per il supporto tecnologico, le dotazioni informatiche, gli accessi da remoto. In merito anzi si propone di istituire un Monitoraggio periodico da porre in capo all’Organismo Paritetico per l’Innovazione (OIP).
  6. Relazioni sindacali: FLP Difesa, nel richiamare i ripetuti inviti della Funzione Pubblica alle forme di partecipazione nella materia, in ragione della rivoluzione che questa innovativa forma di organizzazione del lavoro reca con sé, rivendica la necessità di avviare costruttive relazioni sindacali (a partire dall’informazione, e senza esclusione del confronto) per la redazione della mappatura, a partire dal livello locale per approdare a quello nazionale.

Per maggiori dettagli, si rinvia al documento allegato, inviato a Persociv.

Per ora è tutto, vi terremo aggiornati. Cordialissimi saluti.

p. LA SEGRETERIA NAZIONALE FLP DIFESA

Maria Pia BISOGNI – Pasquale BALDARI

Allegato 1 :23.03.2021 BOZZA POLA DIFESA

Allegato 2: 14.04.2021 A Persociv – Osservazioni sulla bozza di POLA