Il punto di situazione dei rientri massivi nella Difesa in attuazione delle disposizioni del ministro Brunetta. Le circolari attuative prontamente emanate dai nostri vertici senza alcun confronto con le OO.SS. sul piano nazionale, e senza alcuna indicazione in tal senso alle articolazioni territoriali. La gradualità dei rientri, il proseguo dello smart working-che pure il decreto Brunetta prevede- e la flessibilità dell’orario di lavoro, sono stati il risultato della presa coscienza del territorio, senza indicazioni né omogeneità di comportamento. Le iniziative e le proposte di FLP Difesa su lavoro agile, flessibilità e tutele anti Covid 19

Notiziario FLP Difesa n. 70 del 19 ottobre 2021 –

Il DL 127 del 21 settembre 2021 ha introdotto l’obbligo, in particolare per quanto di interesse dei lavoratori pubblici, di possedere ed esibire il green pass dal 15 ottobre 2021 e fino al termine di cessazione dello stato di emergenza, dunque al 31 dicembre 2021, pena l’applicazione del collocamento in assenza ingiustificata senza retribuzione. E il Ministro Brunetta ha prontamente provveduto ad associare ai contenuti del citato DL il proprio Decreto per la PA, con il quale dispone il superamento del lavoro agile emergenziale  a decorrere dal 15 ottobre 2021, “nel rispetto delle vigenti misure di contrasto al COVID ”previa emanazione di apposite Linee Guida, sempre emanate in totale solitudine dallo stesso Brunetta.

Soffi graditissimi nelle orecchie dei nostri vertici, che non hanno mai amato il lavoro agile, e che non vedevano evidentemente l’ora di far rientrare tutti quanto prima possibile, già dal 15 ottobre, per averne finalmente il pieno controllo visivo. Prova ne siano le circolari prontamente emanate in primis da SMD, poi seguite da quelle degli altri Stati Maggiori, e da ultimo dalle DG per il Personale Militare e Civile, anche a costo di rapide correzioni e rettifiche. Non bastasse che i contenuti di queste circolari hanno circoscritto le disposizioni di Brunetta a quelle mirate al rapido rientro massivo del personale, anche civile, già dal 15 ottobre, senza dilungarsi sugli spazi rimasti aperti in merito al lavoro agile, è di tutta evidenza la fretta di procedere per evitare che sulle disposizioni in questione potesse minimamente incidere il sindacato.

Non può sfuggire infatti agli addetti ai lavori il fatto che gli interventi normativi richiamano sempre la necessità che sia assicurata ad ogni costo la tutela antinfortunistica, posto che il rientro massivo determina inequivocabilmente nuovi e maggiori rischi di contagio per le condizioni di sovraffollamento che si verranno a creare da qui in poi sia nel trasporto pubblico che nei posti di lavoro (spesso nella Difesa inadeguati già prima dell’avvento del COVID 19, e dove al personale esterno non è comunque richiesto il pass). E non può di conseguenza sfuggire che la materia antinfortunistica, oggi più che mai, DEVE essere oggetto di contrattazione nazionale (con l’aggiornamento del Protocollo Nazionale),  di contrattazione locale con OO.SS. e RSU, di coinvolgimento dei Comitati Permanenti anti Covid-19 di Ente, naturalmente prima, e non dopo, l’emanazione dei provvedimenti interni e l’aggiornamento dei DVR. Ciò al fine di adeguare in modo condiviso:-le modalità di rientro dal lavoro agile in forma graduale (e non massiva);-le modalità di prosecuzione del lavoro agile (rotazione; alternanza giornate in presenza e sw);-la tutela del personale in situazioni particolari, in quarantena, con figli minori che hanno contratto la infezione da COVID 19/in quarantena;-le misure di prevenzione nei posti di lavoro;-l’articolazione degli orari di servizio e di lavoro;-la flessibilità degli orari in entrata e in uscita;-le modalità di controllo del green pass.

In merito, la D.G. per il Personale Civile aveva indetto, dopo la nostra diffida al ministro Guerini del 8 ottobre u.s. di cui al Notdif 69 del 14 ottobre, una riunione per giovedì 21 ottobre. Peccato che nel frattempo abbia già emanato la propria circolare (in all. 1) con le disposizioni sul rientro, dai contenuti ancor più rigorosi e, se possibile, restrittivi rispetto al decreto Brunetta e alle disposizioni di SMD. Oggi. oltre al danno, la beffa: Persociv ha comunicato il rinvio dell’appuntamento, su richiesta della Triplice, a dopo il confronto previsto per il successivo giorno 22 ottobre in Funzione Pubblica; il tutto, mentre i rientri procedono massivamente, e restano senza tutela le categorie dei lavoratori più fragili.

Nello specifico, sarebbe fondamentale sviluppare il confronto nazionale sulle seguenti argomentazioni:

  1. Posto che la Difesa non ha, di massima, servizi di sportello, chiarire che non c’è urgenza di rientro massimo già secondo il DM Brunetta; non a caso, nella propria circolare”Rientri”, l’INAIL afferma che “Le attività sviluppate mediante funzionalità informatiche non sono ritenute tali da richiedere il rientro dal lavoro agile”; analoga considerazione avrebbe potuto essere fatta anche in Difesa, non dando indicazioni di drastico rientro massivo dal lavoro agile emergenziale, ma prevedendo intanto almeno la gradualità fino al 31 ottobre;
  1. Sarebbe buona cosa importare in Difesa quanto INAIL ha espressamente garantito ai lavoratori fragili, agli immunodepressi, ai pazienti con malattie oncologiche, in trattamento con terapie salvavita: la continuità del lavoro agile emergenziale fino al 31.12.2021, in base al combinato disposto dell’art 26 DL 18 del 20/03/2020 conv. In legge con mod. dall’art. 1 c.1 l. 24.04.2020 n. 27 e dell’art 1 c. 481 l. 178 del 30/12/2020, e della legge 133/21, confermando loro il lavoro agile full time, con eventuale ricorso a mansioni diverse telelavorabili o ad attività di formazione, e l’equiparazione dell’assenza al ricovero ospedaliero, ove non possibile smartarli;
  1. Sarebbe anche importante richiamare in Difesa quanto previsto nella circolare rientri della Presidenza del Consiglio dei Ministri: “il ricorso al lavoro agile potrà essere autorizzato, nelle more dell’adozione di una nuova disciplina generale per l’Amministrazione, e di una apposita piattaforma digitale, fino alla definizione della disciplina del lavoro agile da parte dei contratti collettivi, e comunque, non oltre il 31 dicembre 2021”, garantendo che:
  • Sia effettuata una adeguata rotazione del personale smartabile;
  • Sia assicurata la prevalenza dell’attività in presenza ;
  • Sia perseguita la minore compresenza possibile;
  • Siano pienamente perseguite le maggiori escursioni possibili della flessibilità dell’orario, al fine di evitare al massimo gli assembramenti, con particolare riguardo agli accessi;
  • Siano implementate e correttamente applicate le misure di contenimento del rischio epidemiologico di cui al Documento di Valutazione dei Rischi;
  • Non venga compromessa la funzionalità degli uffici e sia assicurato l’adempimento dei compiti istituzionali di ciascuna struttura;
  • Siano forniti ai lavoratori agili apparati tecnologici adeguati alla prestazione svolta;
  • Sia avviata attività istruttoria degli obbiettivi resi da ciascun dipendente.

Ciò anche nella considerazione che qualche dubbio si pone in merito al fatto che la forma regolamentare del DM Brunetta possa superare tout court la legge vigente, derogando le modalità semplificate previste dall’art 263 della legge 77/202. 

  1. Ad integrazione di quanto detto al punto precedente, sarebbe importante recepire quanto fatto dall’INAIL in materia di esenzione dalla rotazione a i lavoratori con disabilità grave di cui alla l. 104/92 o che abbiano nel nucleo familiare una persona con disabilità grave di cui alla l.104/92, ovvero che abbiano familiari conviventi immunodepressi, prevedendo la possibilità di procedere alla rivalutazione dello stato di salute di questi ultimi, al fine di accertare l’idoneità allo svolgimento della prestazione in presenza.
  1. Sarebbe utile, quale misura sanitaria anti-Covid-19 finalizzata ad uno screening generale di posto di lavoro, l’adozione di tamponi a carico dell’amministrazione, cui possa accedere, volontariamente e periodicamente, TUTTO il personale, tenuto conto che anche i vaccinati sono esposti al rischio di infezione, e che potrebbero essere comunque fonte di contagio.
  1. Resta da chiarire qualche altro punto dubbio del “lavoro agile ordinario secondo Brunetta”, e in particolare:
    1. La corretta definizione di “prestazione prevalente” (su base oraria? Giornaliera?)
    2. La esclusione dei lavoratori fragili che accedono allo SW dal computo della percentuale minima del 15% dei lavoratori smartabili;
    3. Come trattare gli esenti dalla vaccinazione e i soggetti in quarantena (come già rappresentato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome);
    4. Quando e come sarà predisposto il nuovo modello di riferimento per lavoro agile ordinario, e come operare materialmente fino a quel momento senza ostacolare definitivamente la prosecuzione del lavoro agile.
    5. Che fine hanno fatto il POLA e il Regolamento per il Lavoro Agile Ordinario della Difesa?

Nel contesto convulso di questi giorni, rilevano le iniziative delle singole Forze Armate, quale quella della Marina (all. 2), rispetto alla quale siamo intervenuti con la nota FLP Difesa in allegato 3).

Tutti questi temi restano ora sospesi in attesa della nuova convocazione di Persociv, comunque tardiva ed inefficace a risolvere le criticità dell’attualità, e prorogata a dopo la prossima riunione ARAN, quando evidentemente Brunetta avrà fornito ulteriori strumenti per fare altri danni all’esperienza del lavoro agile e comunque ai dipendenti pubblici.

Vi terremo informati, cordialissimi saluti

IL COORD. NAZIONALE FLP DIFESA

Maria Pia BISOGNI – Pasquale BALDARI

Allegato 1: 15.10.2021 Persociv circ. rientri con allegati

Allegato 2: 15.10.2021 SMM su rientri

Allegato 3: 19.10.2021 A SMM – DPCM del 23092021 e DM 08102021 del Ministro per la P.A.