Approvata in Parlamento, nonostante la crisi di Governo, la proroga al 2035 dei termini per la riduzione dell’organico del personale militare, promossa dall’on. Pinotti, e condivisa da tutti i gruppi parlamentari. Nel DDL approvato nel pomeriggio del 3 agosto u.s. anche la delega al Governo a venire per la revisione dello strumento militare, l’incremento di 10.000 unità di militari ad alta specializzazione e di altre 10.000 unità di personale volontario. Nessuna menzione del personale civile e delle criticità da collasso dopo la riduzione a 20.000, anzi si procede alla riduzione degli organici secondo la legge Di Paola.

Notiziario FLP Difesa n. 51 del 5 agosto 2022 –

 A 10 anni dalla riforma Di Paola, da subito contestata solo da FLP DIFESA a partire dalla manifestazione nazionale a Roma del 6 luglio 2012, la storia si ripete! Una nuova operazione ad esclusivo beneficio della componente militare è passata, anche nel silenzio di CGIL-CISL-UIL, senza che alcuna attenzione sia stata rivolta alle problematiche ingenerate dalla massiccia emorragia di personale civile, con l’imminente collasso di area industriale e marina, mentre invece silenziosamente oggi si procede a indiscriminati tagli lineari agli organici civili.

Come già da noi paventato lo scorso dicembre (vds Notdif 83/2021), il DDL oggi definitivamente approvato in Parlamento modificherà il Codice dell’Ordinamento Militare, prevedendo la proroga  decennale del termine per attuare le riduzioni organiche dei militari alle 150.000 unità indicate dalla legge Di Paola; in realtà la norma innalza surrettiziamente i numeri a 156.125 unità, e sancisce l’ ulteriore impegno del Governo e di tutte le Forze politiche a portarli a 170.000 unità, evidentemente anche al fine di arginare gli esuberi tuttora esistenti.

Con questa operazione viene superato l’originario obbiettivo di spending review, di spostare parte delle risorse destinate al personale verso le altre voci di bilancio (esercizio e investimento). Ma è oggi evidente che, nel corso degli ultimi 10 anni, i vertici militari e la politica hanno usato due pesi e due misure, generando una palese disparità di trattamento: la riduzione del personale militare è andata a rilento, associata alla continuità degli arruolamenti, e dunque del ricambio generazionale; la riduzione del personale civile si è realizzata mediante l’esodo fisiologico, senza ricambio generazionale, sia per i ridotti numeri delle assunzioni  ordinarie rispetto alle previsioni del PTFP, sia per il mancato ricorso ad assunzioni straordinarie, come da più parti invocato.

La cosa eclatante è che il DDL (2597) FERRARI ed altri “Disposizioni di revisione del modello di Forze armate interamente professionali, di proroga del termine per la riduzione delle dotazioni dell’Esercito italiano, della Marina Militare, escluso il Corpo delle capitanerie di porto, e dell’Aeronautica militare, nonché in materia di avanzamento degli ufficiali. Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale, non certamente rientrante fra le questioni di amministrazione corrente (come dovrebbe essere per un governo appena entrato in crisi), sia stato promosso, su iniziativa dell’on. Pinotti, con l’accordo di tutti i gruppi parlamentari e su sollecitazione dei nostri vertici militari, nella riunione del 26 luglio u.s. della Commissione Difesa del Senato (di cui al Resoconto n. 153 pubblicato sul ns sito), e che, già approvato dalla Camera dei Deputati, sia stato discusso ed approvato d’urgenza nel pomeriggio di mercoledì 3 agosto, nella seduta n. 459 dell’assemblea del Senato (di cui al 2° resoconto pubblicato sul ns. sito), presieduta dal sen. Calderoli, relatrice la sen. Pinotti, Presidente della Commissione Difesa del Senato e già Ministra della Difesa ai tempi dell’avvio della riforma Di Paola. Si riportano di seguito i punti salienti della sua relazione:

Premesso che all’inizio dell’iter di esame del provvedimento, vi erano due scelte: – la prima era di intervenire sul testo ampliandone la portata; – la seconda era di non approvare modifiche, per evitare che la seconda lettura della Camera, per una questione di tempi, mettesse a rischio l’approvazione in questa legislatura, “La Commissione difesa ha deciso di prendere questa seconda strada… …perché ce lo hanno chiesto in maniera unitaria i vertici delle nostre Forze armatescelta… …condivisa da tutti i Gruppi,altrimenti… “nella prossima legislatura si sarebbe dovuto ricominciare tutto da capo.

La ex Ministra così presenta il DDL: Perché era così urgente approvare questa legge? Intanto perché è una legge importante per le Forze armate… …ma c’è una ragione in più…: il fattore temporale è dirimente, perché uno degli aspetti più importanti del provvedimento è quello di allungare l’orizzonte temporale entro cui procedere alla riduzione graduale degli organici delle Forze armate da 190.000 a 150.000 spostandola dal 1° gennaio 2025 al 1° gennaio 2034.

Il provvedimento in esame non riguarda solo il rinvio della tempistica di riduzione degli organici. Ci sono altri punti di grande rilievo… … la riforma del reclutamento… …il nuovo sistema prevede una ferma iniziale di tre anni e una seconda ferma prefissata di altri tre anni. Ciò significa che, al massimo dopo sei anni ma generalmente già prima, i giovani che scelgono di intraprendere la carriera militare hanno la certezza di continuare questo percorso. … … la delega al Governo per la revisione dello strumento militare con: 1) la ridefinizione della ripartizione delle dotazioni organiche tra le diverse Forze armate, fermo restando l’obiettivo delle 150.000 unità; 2) un incremento organico non superiore a 10.000 unità di personale militare ad alta specializzazione; 3)l’istituzione di una riserva ausiliaria non superiore a 10.000 unità di personale volontario.

E il SSS alla Difesa con delega alle relazioni sindacali per il personale civile on. MULE’, in rappresentanza del Governo, condivide:“ un provvedimento di grande rilievo…con una sottolineatura importante, rispetto a un ordine del giorno che diventa oggi materia principale di legiferazione : … contiene undici impegni cogenti rispetto all’azione del Governo…:…incrementare, da 10.000 a 20.000 unità, la possibilità di ampliamento dell’organico complessivo delle Forze armate previsto dalla delega, in modo da attestare lo strumento militare attorno alle 170.000 unità complessive di personale”. La PINOTTI, essendo stato l’OdG “…ampiamente condiviso e sottoscritto da molti, ha espresso parere favorevole all’accoglimento”. E il SSS per la Difesa sen. MULE’ ha dichiarato che “Il Governo lo accoglie.” A quel punto il Presidente CALDEROLI lo ha recepito “Essendo stato accolto dal Governo, l’ordine del giorno G9.1 non verrà posto ai voti.”

In definitiva, il provvedimento e l’OdG  sono stati approvati all’unanimità senza modifiche, con  un coro unanime di condivisione nelle dichiarazioni di voto. Ma nessuna menzione, nessuna, da parte di nessuna forza politica, in merito alla necessità di preoccuparsi anche della situazione di emergenza del personale civile della Difesa. Bisogna dare atto all’on. Rauti di aver almeno fatto menzione del taglio dei civili fra le negative ricadute della riforma Di Paola, tuttavia neanche lei è andata oltre questo.

Dunque a quanto pare il personale civile è diventato invisibile, sia per i nostri vertici militari, sia per le forze politiche, nessuna esclusa, e ciò perché noi abbiamo già raggiunto i numeri previsti dalla riforma Di Paola… numeri che sono il risultato di:

  • anni di blocco delle assunzioni nel pubblico impiego;
  • specifico vincolo assunzionale imposto dalla riforma Di Paola, che ha condizionato a cascata i numeri dei Piani Triennali di Fabbisogno del personale;
  • autorizzazione e avvio di bandi di concorso per numeri e professionalità sempre di molto inferiori al reale fabbisogno, nonostante tutte le sollecitazioni del sindacato ma anche degli stessi vertici militari, di cui abbiamo memoria indelebile nelle audizioni parlamentari del 2019;
  • rallentamenti e ostacoli per le procedure dei bandi di concorso presso la Funzione Pubblica;
  • avanzata età media del personale in forza, e relativo massiccio esodo anche in conseguenza della introduzione della uscita anticipata per quota 100 (che ha almeno consentito ad una più ampia platea di personale ancora in forza di fuggire via da posti di lavoro che ormai subiscono gli effetti nefasti di questa progressiva inesorabile emorragia di colleghi).

 

E intanto siamo al collasso!!

 

  • Ribadiamo la necessità che l’impiego del personale civile venga recuperato alla dignità che gli spetta, a fianco e insieme alla componente militare così diversamente e maggiormente tutelata, a partire dalla legge di bilancio 2023;
  • Chiediamo che non si prosegua con la riduzione indiscriminata e lineare degli organici recentemente disposta da SMD ed attualmente in corso di elaborazione (sul punto seguirà specifico notiziario).
  • Chiediamo l’avvio delle procedure concorsuali già autorizzate e di un urgente e consistente piano straordinario di assunzioni di tecnici e amministrativi, da destinare in primis all’area tecnico-industriale.
  • Chiediamo di recuperare in materia relazioni sindacali degne di questo nome, nel rispetto dei principi di trasparenza delle scelte che la norma pone in capo al Dirigente, sia sul piano nazionale che su quello locale.

Come sempre, vi terremo aggiornati.

Fraterni saluti.

  1. IL COORDINAMENTO NAZIONALE FLP DIFESA

        Maria Pia BISOGNI – Pasquale BALDARI